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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Finti test su Facebook: vogliono i vostri dati e sarete voi a darglieli gratis

"Ciò che è gratis in verità lo state pagando in un altro modo". Basterebbe questa massima per capire il caso Cambridge Analytica che ha fatto crollare Facebook in Borsa. Con i dati di milioni di utenti hanno influenzato le elezioni? Ecco chi e come

Cambridge Analytica è un’azienda di consulenza e per il marketing online: tra i suoi clienti oltre a Donald Trump anche un partito politico italiano. Il cavallo di battaglia di Cambridge Analytica, è la capacità di raccogliere dati degli utenti dei social network: quanti “Mi piace” mettono e su quali post, dove lasciano il maggior numero di commenti, il luogo in cui vivono, ovvero informazioni che se vengono poi elaborate consentono di profilare ogni singolo utente sotto un aspetto psicometrico.

Cambridge Analytica avrebbe sviluppato un sistema che consente pubblicità altamente personalizzata su ogni singola persona. E' bene ricordare come ogni giorno lasciamo dietro di noi una grande quantità di tracce su ciò che facciamo online.

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La Commissione parlamentare britannica sulla Cultura, i Media e il Digitale ha chiesto a Mark Zuckerberg di comparire per un'audizione sullo scandalo relativo all'abuso dei dati di milioni di utenti. Schema di come funziona lo scandalo digitale in un'Infografica realizzata da Ansa-Centimetri, 20 marzo 2018. ANSA/CENTIMETRI

Prima il Guardian e poi il New York Times hanno pubblicato una serie di articoli che dimostrano come l’uso scorretto da parte di Cambridge Analytica di un’enorme quantità di dati prelevati da Facebook.

A finire sul banco degli imputati un'applicazione che permetteva, come tante altre, di iscriversi a un sito senza la necessità di creare nuovi username e password, utilizzando invece una verifica controllata da Facebook. L’applicazione che lo utilizza ottiene l’accesso a indirizzo email, età, sesso e altre informazioni contenute nel proprio profilo Facebook.

Succede continuamente, ogni giorno per migliaia di applicazioni: a far nascere il caso Cambridge Analytica è una app chiamata "thisisyourdigitallife" creata da un ricercatore di Cambridge che avrebbe poi violato le regole di Facebook vendendo i dati di 50 milioni di utenti a Cambridge Analytica.

Christopher Wylie, ex dipendente di Cambridge Analytica e principale fonte del Guardian per questa storia, sostiene che Facebook fosse al corrente del problema da circa due anni ma solo dopo l'esplosione del caso la società di Mark Zuckerberg ha preso provvedimenti. Troppo tardi per i detrattori che accusano ora il re dei social network di aver sottovalutato il problema della gestione dei dati personali degli utenti.

Il timore che l'uso di questi dati da parte di soggetti terzi possa ritornare dal mondo dell'online a quello reale influenzando, ad esempio, le campagne elettorali sparagendo fake news a soggetti particolarmente influenzabili grazie appunto a campagna mirate. E' successo negli Stati Uniti con l'elezione di Donald Trump, ma il quotidiano britannico Guardian getta sospetti anche sulle modalità in cui è stata portata avanti la campagna referendaria per la Brexit. Come cita Agenzia Italia Cambridge Analytica avrebbe lavorato anche per un partito politico italiano 

Sul sito web, dove si citano oltre cento campagne elettorali in cinque continenti in 25 anni, a dispetto del fatto che è stata fondata appena 5 anni fa, tra le pratiche di successo è in evidenza l’Italia. "Nel 2012 - si legge - CA ha realizzato un progetto per un partito italiano che stava rinascendo e che aveva avuto successo per l’ultima volta negli anni ‘80".

Quiz come cavalli di Troia

Al netto dell'indagine, molti utenti accedono spesso con leggerezza a una quantità di giochi, test, applicazioni, ambienti interni a Facebook consentendo l'accesso alle proprie informazioni a sviluppatori che sono fuori dal controllo dalla società di Menlo Park. Ma come come verificare quali servizi usiamo tramite le credenziali di accesso alla piattaforma di Zuckerberg?

Per verificare che i nostri dati non siano usati a nostra insaputa si può accedere a Impostazioni, ed esplorare la sezione App dove vengono visualizzate le applicazioni esterne alle quali abbiamo concesso l'accesso utilizzando il “Facebook login”. Ora guardate quante app, giochi e siti che utiliziamo hanno accesso alla nostra biografia, data di nascita, familiari e relazioni, livello d’istruzione e lavoro, attività ed interessi. 

Come scoprire chi ha accesso ai miei dati su Facebook?

Dati innocenti fino a che non vengono usati per orientare il comune sentire. Se le inchieste dimostreranno che è stato possibile farlo orientando il voto di milioni di americani o dei cittadini britannici, la bufera diventerà una tempesta che potrebbe per la prima volta colpire l'amministratore delegato di Facebook che, in passato, si è impegnato pubblicamente a "riparare Facebook".

La senatrice democratica americana Amy Klobuchar ha chiesto che Zuckerberg sia sentito dalla commissione giudiziaria per capire cosa Facebook sapesse esattamente "perché è ormai chiaro che queste piattaforme non sono in grado di vigilare da sole". Il senatore repubblicano Marco Rubio: "Talvolta queste società crescono così rapidamente che iniziano a pensare di essere al di sopra delle regole che si applicano a tutti". Il governo di Londra ha deciso di anticipare l'introduzione di norme più stringenti per la tutela dei dati sulle piattaforme online e "mettere fine al Far West dei giganti del Web".

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