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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Troppe ore su Facebook in ufficio? Sì al licenziamento per giusta causa

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione in merito al caso di un dipendente che ha effettuato ben 4500 accessi a Facebook in diciotto mesi, sottraendo ore di lavoro alle attività aziendali

Lavoratori perditempo su Facebook, attenzione: l'azienda può licenziarvi se vi becca a passare troppe ore sulla vostra bacheca durante l'orario di lavoro.

Lo ha stabilito senza mezzi termini la Cassazione, con la sentenza 728/2016, che dice sì al licenziamento disciplinare per giusta causa per il dipendente che passa troppo tempo su Facebok, sottraendo numerose ore di lavoro alle attività anziendali e utilizzando in maniera impropria il suo strumento di lavoro.

Gli ermellini stabiliscono quindi un possibile limite di accessi al social network oltre il quale il licenziamento è legittimo. Come riporta il sito laleggepertutti, secondo la giusisprudenza, la "gravità" della violazione posta dal dipendente va valutata caso per caso, senza valutazioni in astratto. Nell'episodio in questione, erano stati conteggiati 6mila accessi a internet motivi privati i diciotto mesi: di questi, ben 4500 erano stati effettuati solo su Facebook, circa 16 accessi al giorno su tre ore in media di lavoro.

Il datore di lavoro può controllare la cronologia della navigazione su internet e stamparla, senza per questo ledere la privacy del lavoratore, il quale non può opporsi. In questo caso, infatti, non si tratta di un controllo a distanza dell'attività del lavoratore per verificarne produttività o efficienza, come vieta lo Statuto dei lavoratori, ma un controllo per evidenziare condotte illecite e potenzialmente dannose per l'impresa.

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