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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Perché la Ue vuole multare di nuovo Google

Il colosso di Mountain View ha 90 giorni di tempo "per porre fine alla propria condotta illecita", in caso contrario dovrà pagare una maxi sanzione da 4,3 miliardi. Sotto accusa il sistema operativo Android

Altra stangata in arrivo per Google. La Commissione europea si appresta a infliggere al colosso di Mountain View una maxi multa record da 4,3 miliardi di euro per abuso di posizione dominante. Ad annunciare la multa il commissario alla concorrenza Ue Margrethe Vestager.

Il motivo? Secondo la Commissione Ue Google avrebbe abusato della sua posizione dominante nel sistema operativo Android per i telefoni cellulari. 

La multa supera in modo significativo i 2,4 miliardi che Bruxelles aveva imposto alla società lo scorso anno per aver abusato della sua posizione dominante come motore di ricerca, secondo la Commissione, conferendo un vantaggio illegale a un altro suo prodotto, il servizio di comparazione degli acquisti.

Si tratta di tanti soldi, anche se va sottolineato che solo nel 2017 Google ha fatturato oltre 110 miliardi di dollari per un utile netto di 12,62 miliardi. 

Perché la Ue vuole multare Google

L’accusa riguarda Android, il sistema operativo di Google per smartphone. Secondo la Commissione europea Google avrebbe utilizzato Android per imporre il suo dominio nella ricerca onlin, ad esempio imponendo ai produttori di preinstallare il motore di ricerca Google Search o il browser Chrome. 

In particolare, secondo la Commissione, Google ha richiesto ai produttori di preinstallare Google Search e Chrome, il suo browser, come condizione per concedere loro in licenza il proprio app store (Play Store). La multinazionale californiana ha anche effettuato pagamenti ad alcuni grandi produttori e operatori di rete mobile, a condizione che questi preinstallassero in via esclusiva l'app Google Search sui loro apparecchi. Inoltre, la casa di Mountain View avrebbe impedito ai produttori che desiderassero preinstallare le app di Google di vendere anche un solo apparecchio mobile che funzionasse con versioni alternative di Android, non approvate da Google (le cosiddette Android forks).

L'azienda annuncia ricorso in Appello

Google deve ora porre fine, entro 90 giorni, alla propria condotta illecita, altrimenti dovrà far fronte a sanzioni fino al 5% del giro d'affari medio giornaliero di Alphabet, la casa madre di Google. "Android ha creato più scelta per tutti, non meno. Un ecosistema vivo, rapida innovazione e prezzi più bassi sono le condizioni classiche per avere una robusta concorrenza. Ricorreremo in appello contro la decisione della Commissione". Lo afferma un portavoce di Google, Al Verney, dopo l'annuncio della multa da 4,34 mld inflitta alla multinazionale californiana dalla Commissione Europea.

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