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Giovedì, 18 Aprile 2024
Tecnologia

Google si allea con Samsung contro Apple

Accordo sulla condivisione di brevetti per i prossimi dieci anni

Questa volta a festeggiare potrebbe essere il colosso della telefonia mobile sudcoreana. Samsung ha infatti firmato un patto con Google che permetterà ai due gruppi di condividere i propri brevetti per i prossimi dieci anni: in questo modo si potranno scambiare idee e innovazioni tecnologiche senza il timore di finire davanti a un giudice per aver violato i brevetti. Un'alleanza che rafforza il potenziale di guerra dei due gruppi a discapito di Apple, il principale rivale delle due società.

I due gruppi - già stretti alleati sul sistema operativo Android - non hanno rivelato i dettagli dell'intesa che coprirà non solo i brevetti esistenti, ma anche quelli che saranno depositati nel prossimo decennio. Tuttavia la decisione non trasferirà la proprietà intellettuale da un gruppo all'altro e non potrà essere usata da Samsung per proteggersi dalle battaglie legali in corso con il colosso di Cupertino, California.

I due colossi inoltre non hanno specificato se l'intesa coprirà soltanto le patenti legate ad Android, sistema presente in quattro telefonini su cinque a livello globale. La mossa non servirà per far trovare una scappatoia a Samsung nei processi già in corso contro Apple, ma di certo - come ha detto Allen Lo, dell'ufficio legale patenti di Google - con la decisione "le due società potranno ridurre i potenziali contenziosi e focalizzarsi sull'innovazione".

Ma questo non è l'unico colpo per Samsung: in una trattativa separata il produttore di Galaxy ha raggiunto un accordo per la condivisione di brevetti anche con la svedese Ericsson. In questo modo il colosso sudcoreano dopo aver messo in cassaforte la parte che riguarda il sistema operativo, con questa unione si porta a casa anche la possibilità di condividere patenti legate alle reti: dall'Umts all'Lte. Anche in questo caso non sono stati rivelati i dettagli, ma il gruppo svedese riceverà una somma di denaro (e eventuali royalty) dal gruppo di Seul per collaborare in questo campo.

All'interno di questo quadro Samsung resta la spina nel fianco Apple. L'ultimo episodio si è svolto a novembre quando un tribunale federale di San Josè (California) ha ordinato al gruppo sudcoreano di pagare 290,45 milioni di dollari che si aggiungono ai 600 milioni che già deve al gruppo fondato da Steve Jobs.

Ma la guerra non si ferma: il prossimo scontro legale, previsto a marzo, coinvolgerà brevetti che secondo Apple sarebbero stati usati in dispositivi di Samsung più recenti, come il Galaxy S III. In tutto due: quello sulle "raccomandazione di parole", cioè il programma di auto-correzione, e sulla sincronizzazione multimediale, che consente l'accesso a film e musica da più dispositivi in diversi luoghi.

Il prossimo 19 febbraio - su consiglio del tribunale - gli amministratori delegati dei due colossi, Tim Cook e Kwon Oh Hyun, si incontreranno per cercare di trovare un accordo e porre fine alla disputa legale. Anche se nel breve periodo non si intravedono possibilità per una pace, in futuro - grazie all'accordo firmato con Google - per Cupertino potrebbe essere più complesso riuscire a colpire al cuore il gruppo di Seul.

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