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Giovedì, 25 Aprile 2024
Nuova provocazione

Attacco hacker russo al ministero della Difesa: "Così il nuovo direttore non si annoia"

Alcune pagine del ministero sono state oscurate dai putiniani NoName057

Siti governativi di nuovo sotto attacco. Nella mattinata di oggi 14 marzo alcune pagine web del ministero della Difesa sono risultate irraggiungibili. L’attacco al portale è stato rivendicato dal collettivo di hacker filorussi NoName057. Gli stessi si sono resi responsabili di un altro attacco il 22 febbraio ad altre pagine e siti italiani tra cui il ministero dell'interno e il gruppo Bper Banca. La rivendicazione l’hanno data attraverso il loro canale Telegram. Il motivo? "Così il nuovo direttore dell’agenzia di cybersicurezza italiana Bruno Frattasi non si annoia". Frattasi, infatti, è stato nominato capo dell'agenzia dal governo lo scorso 9 marzo. 

Messaggio dal canale Telegram di NoName-2

L’accesso alle pagine del ministero è stato bloccato attraverso un’offensiva di tipo Ddos - Distributed Denial of Service - che sostanzialmente bombarda il sito di richiesta d’accesso fasulle, rallentando naturalmente il funzionamento fino allo stop. Nella rivendicazione sul canale Telegram il collettivo ha elencato nello specifico le pagine del sito oscurate: il servizio elettronico dell’esercito, i corsi per gli ufficiali non commissionati e i marescialli, la pagina iniziale per la piattaforma e-learning dell’esercito e il conseguente accesso a tutta la piattaforma.

Elenco delle pagine oscurate dal collettivo-2

I NoName sono un collettivo di hacker russi che a marzo 2022 si sono dichiarati favorevoli all’invasione russa in Ucraina. Il supporto a Mosca lo dimostrano attraverso quello che è chiamato hacktivismo, cioè l’attivismo attraverso le tecniche di hacking. Questa pratica, considerata legittima a differenza del cybercrime (il crimine in rete), serve a promuovere messaggi attraverso l’oscuramento temporaneo e/o risolvibile di pagine e siti governativi, la diffusione di informazioni personali o l’accesso a portali privati di grandi aziende. I NoName, schierati con Putin, nel corso dell’ultimo anno si sono resi colpevoli di aver oscurato pagine di molti siti governativi statunitensi o europei e di aver fatto trapelare informazioni personali e private di molti giornalisti ucraini. Il collettivo ha guadagnato popolarità internazionale con un attacco ai portali governativi lituani nei mesi scorsi, mentre da noi l’ultima volta che ha agito è stato il 22 febbraio. Al momento, l’agenzia italiana per la cybersicurezza è al lavoro per ripristinare tutte le pagine web.

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