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Giovedì, 28 Marzo 2024
Tecnologia

Odio sul web, i big della rete firmano un nuovo codice

Facebook, Twitter, YouTube e Microsoft hanno sottoscritto un codice di buona condotta che li impegna a lottare contro le istigazioni all'odio pubblicate online

BRUXELLES - Facebook, Twitter, YouTube e Microsoft hanno sottoscritto un codice di buona condotta che li impegna a lottare contro le istigazioni all'odio pubblicate online in tutta Europa. Lo ha annunciato la Commissione europea. Le società si sono impegnate a promuovere "procedure chiare ed efficaci per esaminare" le segnalazioni sui "discorsi illegali di istigazione all'odio" sui loro supporti, secondo il testo pubblicato dall'esecutivo europeo. 

CAMBIA TUTTO - La "maggior parte delle segnalazioni valide" che chiedono la soppressione di tali contenuti dovranno essere esaminate "in meno di ventiquattro ore" e i contenuti soppressi se necessario, in base a questo codice. I firmatari si impegnano inoltre a formare regolarmente i loro dipendenti "sulle evoluzioni della società attuali e a intensificare la cooperazione tra loro e le altre piattaforme e social media per migliorare la condivisione delle pratiche corrette".

ALLARME TERRORISMO - "I recenti attacchi terroristici ci hanno ricordato l'esigenza urgente di occuparci dei discorsi illegali di istigazione all'odio su internet", ha affermato il commissario incaricato della Giustizia, Vera Jourova, citata in un comunicato. "I social media sono purtroppo uno deli strumenti che i gruppi terroristici utilizzano per radicalizzare i giovani e che i razzisti utilizzano per diffondere violenza e odio", ha sottolineato.

IL CASO TWITTER - Twitter "resta intenzionato a lasciare che i tweets circolino", ma esiste "una chiara distinzione tra la libertà di espressione e una condotta che istiga alla violenza e all'odio", ha indicato Karen White, responsabile delle politiche europee del social network, citata nel comunicato della Commissione. "Esortiamo gli utenti a utilizzare i nostri strumenti di segnalazione se trovano dei contenuti che violino i nostri standard, affinchè noi possiamo indagare", ha incoraggiato da parte sua Monika Bickert, responsabile della "gestione delle politiche globali" di Facebook.

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