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Martedì, 23 Aprile 2024
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Partite di calcio in streaming e gratis, oscurati siti in Italia

"Blitz" multimediale della guardia di finanza contro la "pirateria audiovisiva". Sequestrati tutti i maggiori siti web di streaming. Le indagini partite da una denuncia di Sky Italia

ROMA - Oscurati 124 siti web di "streaming illegale". E' questo il risultato di una vasta operazione di contrasto alla pirateria audiovisiva in corso da stamattima da parte dei finanzieri del nucleo speciale frodi tecnologiche stanno eseguendo un provvedimento di sequestro del gip capitolino Gaspare Sturzo nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla procura della Repubblica di Roma. 

Le indagini, partite da una denuncia di Sky Italia e portate avanti con la collaborazione del nucleo speciale radiodiffusione editoria, "hanno consentito di verificare come i siti in questione trasmettessero numerosi eventi sportivi ed interi campionati di più discipline sportive, nonché concerti musicali e numerosissime opere cinematografiche e televisive senza possedere i relativi diritti, appartenenti a molteplici operatori delle tv a pagamento e non, nazionali ed estere", spiegano gli investigatori. 

In particolare, "è stato accertato che venivano offerti contenuti pirata sia in modalità 'streaming live' cioè in diretta, che in modalità 'streaming on demand', fruibili, quindi, a richiesta degli interessati". Tutti i siti, "posizionati su server all'estero, riportavano veri e propri palinsesti organizzati per facilitare la scelta del programma preferito". La loro fonte di guadagno principale è legata ai banner pubblicitari inseriti nel corso delle trasmissioni in percorsi che lo spettatore è obbligato a seguire. 

"Oggi, in Italia - sottolinea la guardia di finanza in una nota - la pubblicità online vale complessivamente due miliardi di euro, il 25% dell'intero volume d'affari del settore. Alcuni dei siti oscurati sono, però, stati predisposti per massimizzare i profitti anche in danno del mercato pubblicitario. Nel corso delle indagini -prosegue la nota- è stato, infatti, riscontrato che una parte dei contatti pubblicitari è fittizia, poiché sono stati inseriti degli automatismi fraudolenti che conteggiano periodici click sui banner, in realtà mai avvenuti da parte dell'utente che fruisce dei programmi televisivi online". A tal fine "sono in corso attività di analisi informatica per rilevare le concessionarie di pubblicità che hanno consentito a noti brand, attivi nel settore finanziario, immobiliare, del betting online, della distribuzione al dettaglio e delle telecomunicazioni, di trasmettere messaggi pubblicitari sui siti oggi in sequestro".

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