Oggi è la giornata mondiale della password: ecco come proteggerla

Oggi, giovedì 6 maggio, è la Giornata mondiale della password. In occasione della ricorrenza, la società di sicurezza Bitdefender sottolinea come il 66% delle persone non si interessi a cambiare la propria password dopo aver saputo di importanti violazioni di sicurezza. Ma non solo: più del 30% negli ultimi 12 mesi non avrebbe cambiato la propria chiave di sicurezza. Gli attacchi degli hacker sono sempre più frequenti, ma forse permane la finta sicurezza del "figurarsi se può succedere a me". Sta di fatto che, ancora oggi, la password più diffusa è "123456", la più banale delle serie numeriche, che non fa altro che rendere più semplici il phishing e i ransomware.

Come proteggere le proprie password

Come riportato anche dall'agenzia Ansa, Bitdefender ricorda le 5 misure necessarie per ridurre la violazione della password:

• in primo luogo è necessario utilizzare uno strumento per la gestione delle password (ad esempio quello di Google)
• utilizzare il "single sign on", ossia l'autenticazione unica, anziché creare nuovi account e quindi nuove password (che andranno a loro volta protette)
• evitare i servizi che non supportano l'autenticazione a più fattori, ossia quelli che prevedono più verifiche e sono ad oggi i più forti sistemi di protezione delle proprie credenziali
• genericamente, essere prudenti quando si naviga online
• usare sistemi di riconoscimento biometrico come l'impronta digitale e l'identificazione del viso, ossia dei sistemi univoci

La maggior parte delle persone nel mondo ha almeno una password esposta, ad esempio a causa di un sito web compromesso. «Anche un esperto di sicurezza come me non è immune. - spiega Alex Balan di Bitdefender - Dopo un'analisi, ho scoperto che le mie informazioni private sono state esposte su circa 40 siti web violati a cui mi ero registrato. Spesso si pensa di non possedere nulla che i criminali possano desiderare ma in realtà non è così. Gli utenti possiedono diverse password per i servizi di posta elettronica, le piattaforme di streaming video, le piattaforme scolastiche e tanti altri accessi».