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Giovedì, 25 Aprile 2024
Tecnologia

È nato in Italia il robot del metaverso: si controlla con una tuta a chilometri di distanza

La prima applicazione è stata un esperimento di tele-esistenza da Genova all'interno della Biennale di Venezia

Si candida a diventare uno dei protagonisti assoluti del metaverso. È nato dalle menti italiane il primo robot umanoide avatar, progettato dall'Istituto italiano di tecnologia (Iit): si chiama iCub3 e ha debuttato in un test di turismo da remoto, in un esperimento di tele-esistenza alla distanza di 300 chilometri, dai laboratori dell'ente a Genova al Padiglione 17 della mostra di Architettura della Biennale di Venezia.

Attraverso il robot di ultima generazione, l’operatore ha potuto vedere in maniera immersiva le opere esposte, muoversi e interagire con le persone senza muoversi dal laboratorio di Genova. A permettere il controllo del robot e la percezione visiva e tattile è una tuta sensorizzata. Grazie al sistema di tele-esistenza, iCub diventa un avatar fisico di un essere umano, guidato a distanza in ogni movimento, dal camminare all’afferrare oggetti, percepire stimoli, parlare con persone, con un ritardo di comunicazione di circa 25 millisecondi e utilizzando una semplice fibra ottica. 

Si controlla con una tuta sensorizzata

La tuta indossata dall’operatore si chiama 'iFeel' e permette sia di tracciare i movimenti dell’operatore per trasmetterli al robot, sia di ricevere le sensazioni di tipo tattile, quando e dove il robot viene toccato. Nato dalla collaborazione tra Iit e il ministero della Cultura, l’esperimento è stato realizzato in sinergia con il Padiglione Italia ‘Comunità Resilienti’, promosso dalla direzione generale Creatività contemporanea del ministero della Cultura e curato dall'architetto Alessandro Melis.

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