Google cambia il modo in cui telefoneremo: un'app per verificare le chiamate in arrivo
L'app di gestione delle telefonate "Google Telefono" vanta una funzione che permette di conoscere informazioni sul chiamante. È in fase di test, per ora, negli Usa e pochi altri Paesi
Rispondere alle chiamate consapevoli di chi ci sia "dall'altra parte della cornetta". Se qualche decina di anni fa le telefonate alla cieca erano la consuetudine, oggi è più semplice non rispondere a numeri sconosciuti e cercare successivamente su Google l'origine della chiamata. Il risultato non sorprende quasi mai: 99 volte su 100 si tratta di call center che vogliono propinare un contratto di fornitura o un qualsivoglia prodotto. Ci sono volte, però, in cui si rischia di perdere una chiamata davvero importante. È in questo caso che potrebbe venire in aiuto Google Telefono, un'app per effettuare e ricevere telefonate.
E quindi? Con il più recente aggiornamento, Google ha annunciato di aver introdotto una nuova funzione, chiamata "Chiamate verificate", pensata per garantire al destinatario maggiori informazioni su chi stia chiamando. Le chiamate compatibili con questo servizio aggiuntivo mostreranno il nome della compagnia/azienda, il brand, un logo che mostra che la chiamata è verificata e pure la ragione della telefonata. Il servizio è in fase di test negli Stati Uniti, in Messico, Brasile, Spagna e India, ma nelle prossime settimane la lista dei Paesi coinvolti dovrebbe estendersi e includere anche l'Italia.
Google Telefono, pensato in questo modo, potrebbe essere il futuro, ma naturalmente ci sono diversi criticità, vediamo quali:
- Google Telefono è disponibile nella versione completa solo nei telefoni nativi Google (Pixel).
- Recentemente la versione beta dell'app è stata estesa anche ad altri smartphone Android, ma è datata 2018
- non tutte le compagnie e call center sono verificati: la possibilità di ricevere una chiamata indesiderata, quindi, rimane sempre valida
- non è ancora disponibile in Italia
Goolge Telefono può essere il futuro
Pensiamoci un attimo: se un'azienda, compagnia o chi per essa abbia un motivo concreto e urgente per contattare una persona, non avrebbe alcun motivo per non dichiarare la propria identità e il motivo della chiamta ancor prima di mettersi in linea con l'utente di turno. Diversamente, sta nell'interesse dei "truffaldini" delle chiamate non rivelare la propria identità. Se Google Telefono diventasse un'app compatibile con tutti gli smartphone (o se comunque le grandi compagnie decidessero di renderne disponibili di simili) potrebbe uscirne una vera e propria rivoluzione: le chiamate perse avrebbero un senso e non avrebbero ragione di essere recuperate; allo stesso modo, invece, le chiamate importanti, a meno di impedimenti, sarebbero "prese" dagli utenti senza pensarci su troppo.
Come funziona
Ma come funzionano le chiamate verificate di Google Telefono? È la stessa compagnia a spiegarlo nella sua pagina di supporto. Prima di chiamarti, l'attività commerciale invia al server di Google dedicato alle chiamate verificate:
- il suo numero di telefono
- il numero di telefono del destinatario
- il motivo della chiamata
Google, successivamente, invia le informazioni recepite all'app Telefono Google installata sul dispositivo. Quando l'azienda chiama, il dispositivo confronta le informazioni sulla chiamata in arrivo con le informazioni ricevute da Google. C'è corrispondenza? L'app mostra la telefonata come chiamata verificata. Pochi minuti dopo, a chiamata ricevuta o rifiutata, Big G elimina il numero di telefono del destinatario e il motivo della chiamata dal server delle chiamate verificate.