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Martedì, 23 Aprile 2024

Gianluca Anoè

Giornalista

Se i social media tolgono il sonno ai bimbi

Il dato non può essere considerato allarmante, però poco ci manca, considerando la loro giovanissima età: secondo uno studio dei ricercatori della De Montfort University di Leicester, infatti, i bambini di dieci anni perdono una notte di sonno alla settimana restando svegli per utilizzare Instagram e TikTok.

I social media fanno perdere molto tempo, incollano i più giovani (non solo loro) per ore e ore consecutive davanti ad un display, ma hanno anche un effetto 'nocivo' ulteriore: secondo la ricerca guidata dal dottor John Shaw, infatti, il 12,5% dei bambini intorno ai dieci anni si sveglia volontariamente anche nel cuore della notte, per controllare le notifiche. Oltre a perdere molte ore di sonno, quindi, ad averne cattive conseguenze è anche la qualità del sonno in sé.

Lo studio inglese ha analizzato, nel corso dei mesi, il comportamento di 60 giovani pre-adolescenti provenienti da città differenti del Regno Unito. Secondo gli scienziati, in questa fascia d'età, il tempo medio necessario per riposare in maniera adeguata si attesta su una media che varia tra le 10 e le 12 ore dormite per notte. In poche parole, per una sveglia ipotizzata attorno alle 7 di mattina, alle 9 di sera è consigliabile che chi ha dieci anni sia già sotto alle coperte. Eppure, pare che i ragazzini di dieci anni dormano in media poco più di 8 ore al giorno, come un adulto medio.

Se c'è chi ritarda il momento di coricarsi per cercare di atteggiarsi da adulto in un'età di passaggio (chi non l'ha fatto?), c'è chi ha ammesso di utilizzare i social network per molte ore nell'arco della giornata - 4,5 in media ogni giorno - concentrandole in particolar modo prima di addormentarsi, quando si è già distesi a letto, poco prima di cadere tra le braccia di Morfeo.

Questa 'perdita' di sonno, nei più giovani utenti social, è associabile ad una sorta di dipendenza o riconducibile ad altro? È lo stesso Shaw a tracciare un quadro piuttosto chiaro: "Il timore di essere estromessi, che è amplificato dai social media, - ha spiegato - sta influenzando direttamente il sonno dei più piccoli, che vogliono sapere cosa stanno facendo i loro amici. Se non sei online quando sta succedendo qualcosa, significa che non stai prendendo parte a quella cosa".

Verrebbe da dire che i giovani degli anni '20, o comunque buona parte di essi, si ritrovino all'interno di un loop nel quale sono stati catapultati loro malgrado, e dal quale non riescono, o addirittura non possono, uscire. Cresce l'ansia da social media per la paura di essere esclusi o non aggiornati sui trend del momento. Il timore è fare brutta figura con gli amici, e questo, l'ansia, la fa crescere ancora di più.

Cosa può fare un genitore per aiutare un figlio a ridurre le ore di utilizzo dei social media? La soluzione c'è, e sono le stesse app a fornire gli strumenti adeguati, ma fino ad un certo punto. Se da una parte dimezzare gli 'scroll' è possibile, agire meccanicamente sull'emotività dei ragazzi non è possibile. TikTok attualmente è il social che coinvolge maggiormente la fascia più giovane degli internauti, e mette a disposizione il tool 'Gestione del Tempo'

La funzione, il cui scopo è proprio quello di promuovere il benessere digitale, si può attivare dal menu 'Controllo Applicazione'. Questo strumento consente di contenere l’uso dell’app per vari limiti di tempo fino a 2 ore al giorno, al raggiungimento del quale sarà richiesto di inserire un codice per poter continuare. È sufficiente? Forse no, ma è pur sempre un punto di partenza.

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