Come sarà Venezia nel 2050 ce lo dice l'intelligenza artificiale
Una nuova prospettiva della città è presentata da H-Farm in occasione della 18. Biennale di Architettura
Intelligenza artificiale, Gen Z e futuro. Sono gli ingredienti del progetto firmato da H-Farm, acceleratore di start up di Roncade (Treviso) per il Padiglione Venezia in occasione della 18. Biennale di Architettura di Venezia. Il progetto combina innovazione, formazione, tecnologia e centralità dell’individuo per ricreare la Venezia del futuro, in particolar modo quella del 2050.
Non è la solita Biennale di Architettura: focus sull'Africa, con un cambio di direzione
Il progetto si concretizza in un’installazione multimediale che è il risultato di un laboratorio in cui gli strumenti tecnologici più avanzati come l’intelligenza artificiale, il digital twin, il meta umano, si fondono con la creatività e la visione delle nuove generazioni.
Attraverso l'interazione tra esseri umani - prima gli studenti in fase di progettazione e ora anche il pubblico del Padiglione - ed entità artificiali, i visitatori sono guidati in un'avventura coinvolgente e immersiva, in cui possono esplorare una nuova prospettiva di Venezia come "la più antica città del futuro".
«H-Farm lavora da sempre sul confine dell’innovazione e ragiona su come la tecnologia possa essere strumento a servizio dell’uomo per aumentarne le opportunità - spiega Riccardo Donadon, founder e ceo di H-Farm - Oggi questo confine è rappresentato dall’intelligenza artificiale e da come possa migliorare, integrare, rafforzare le attività dell’uomo, la cui sfida è comprendere la tecnologia per non subirla, usarla al meglio e trovare gli spazi in cui il valore di ciascun essere umano è e resterà insostituibile".