"Luca", il film Pixar di Enrico Casarosa è una stupenda favola italiana (ma non vincerà l'Oscar)
La recensione
La visione di Luca, il film di animazione Pixar uscito venerdì 18 giugno su Disney+, dovrebbe essere obbligatoria per tutti gli italiani di ogni età entro la fine dell'estate 2021. Più o meno come il vaccino anti covid, perché in effetti Luca è un vaccino sicuro al mille per cento contro ogni tristezza e aridità esistenziale.
Un film sull'amicizia, un film ambientato in Italia e diretto da un italiano, quell'Enrico Casarosa che ha voluto celebrare la sua amata Liguria attraverso una storia che, come spesso accade coi film Pixar, parla di sé ma anche di tutti noi.
Se siete abbonati (o se conoscete qualche amico o parente che lo sia) a Disney+ e non lo avete ancora visto, proviamo a spiegarvi perché Luca merita di essere visto assolutamente, anche se purtroppo quasi sicuramente non vincerà un Oscar.
Di cosa parla Luca, il film italiano della Pixar uscito su Disney+
Dopo mesi di indiscrezioni, teorie rivelatesi infondate e tanta tanta attesa, tre giorni fa Luca è finalmente approdato su Disney+. Le aspettative erano altissime, ma l'autore dell'incantevole cortometraggio La Luna le ha persino superate.
In un certo senso, Luca è l'erede di un'altra favola marina-terrestre divenuta un capolavoro disneyano, e cioè La Sirenetta. Solo che al posto di Ariel ci sono Luca Paguro e Alberto Scorfano, e al posto del Principe Eric c'è... una Vespa.
Luca, che poi è l'alter ego dello stesso Casarosa, è un piccolo mostro marino, di professione pastore di pesciolini nel mare di fronte alla Liguria. Alberto, invece, è un ragazzino-mostro marino molto diverso dal tranquillo Luca: lui sopra la superficie del mare, dove appena l'acqua si asciuga i mostri assumono fattezze umane, è letteralmente di casa, e convince il nuovo amico a seguirlo nelle sue avventure scappando dalla casa e dalla famiglia che lo aspettano "in fondo al mar" (per citare La Sirenetta).
Il film è ambientato in un paesino sulla costa di nome Portorosso, che sembra un borgo delle Cinque Terre, in un passato non precisato ma collocabile presumibilmente intorno agli anni '60-'70. Alberto colleziona oggetti umani, ma quello che attira l'attenzione di Luca è un poster pubblicitario della Vespa, che dice "Vespa è libertà".
"Libertà va cercando...", direbbe Dante di Luca, che lascia il suo mondo per sentirsi indipendente e soprattutto per imparare tutto quello che non sa. Sugli umani e sull'universo. Facendo di tutto, per quella Vespa, anche rischiare la propria stessa vita, insieme all'amico Alberto.
Perché Luca è il film più consigliato di questa estate
Non riveliamo altri dettagli per non spoilerare la visione, ma possiamo dire un paio di cose. La prima è che va bene Luca, ma il personaggio più emozionante del film è forse Alberto (alter ego di un ragazzino conosciuto da Casarosa quando da piccolo andava in vacanza al mare). Con la sua sbruffonaggine, il suo "silenzio, Bruno!", la sua totale mancanza di qualunque paura e anche buon senso. Ma anche con il suo cuore, con la sua compostezza nonostante tutto.
È Alberto che fa crescere Luca, che lo fa uscire dal suo guscio per mettersi alla prova, che gli rivela la verità sulle favole tremende che sotto il mare si raccontano sui terrestri.
E Luca, pian piano, "si fa uomo", in ogni senso. Tra un piatto di trenette al pesto, una fuga dal bullo locale e gli allenamenti per la Portorosso Cup, il protagonista trova letteralmente il suo spazio nel mondo, ma porta anche il mondo nel suo spazio, unendo terrestri e marini come solo in una favola bellissima può succedere in un'estate di corse in bici, abbuffate di pasta e gelato e nuotate di nascosto dagli adulti.
Un'estate magica, come quella che ha ispirato Casarosa, e come quelle che ciascuno di noi ha vissuto nella propria età più felice. Quando appunto bastava un gelato, un piatto di pasta, una corsa in bici e un tuffo al mare con qualche amico per sentirci felici.
Curiosità: Luca è da vedere in italiano o inglese?
Il dubbio, in questo caso, è legittimo anche per chi guarda tutto in versione originale: non solo perché, inglese o italiano, sempre di doppiaggio si tratta in un cartone animato, ma anche perché questo particolare cartone animato è ambientato in Italia.
Noi, nel dubbio, abbiamo visto Luca in inglese, per il gusto di sentire degli americani usare qua e là qualche parola in italiano, con esiti tutto sommato piuttosto buoni.
Nella versione originale, Luca è doppiato da Jacob Tremblay e Alberto da Jack Dylan Grazer, entrambi molto giovani e probabilmente senza origini italiane. Ma tra i doppiatori originali ci sono anche Saverio Raimondo (Ercole Visconti), Marco Barricelli (Massimo Marcovaldo), Lorenzo Crisci (Guido), Marina Massironi (Signora Marsigliese), Gino La Monica (il vecchio pescatore Tommaso), Giacomo Gianniotti (il giovane pescatore Giacomo), Elisa Gabrielli (Concetta Aragosta), Francesca Fanti (agente di polizia), Jim Pirri (signor Branzino) e lo stesso Casarosa che dà voce a un paio di personaggi secondari (un bambino che gioca e un pescatore arrabbiato che dice "What's wrong with you stupido?").
Ah, poi c'è anche Sacha Baron Cohen che doppia lo zio Ugo, il pesce abissale che... non diciamo nient'altro.
Perché Luca non vincerà Oscar (anche se lo merita)
Difficile parlar male di un film delizioso come Luca, o trovargli qualche grosso difetto. O meglio, uno ce l'ha: quasi sicuramente non potrà competere agli Oscar. Non perché non lo meriti, tutt'altro: è che, a differenza di Raya e l'ultimo drago, Luca è uscito direttamente in streaming gratis per tutti e senza accesso Vip, ma soprattutto senza passare dai cinema.
La stessa cosa era successa a Soul, uscito su Disney+ lo scorso Natale, ma per gli Oscar di quest'anno l'Academy ha fatto le eccezioni imposte dal covid e dalla chiusura delle sale in tutto il mondo. Ora per fortuna i cinema sono riaperti, e quindi difficilmente la deroga sarà rinnovata per gli Oscar 2022. Ed è un vero peccato, per un capolavoro come Luca, il film "italiano" della Pixar che dovrebbero vedere tutti al più presto, per regalarsi qualche ora di spensieratezza e dolce nostalgia.