Iacona: Troppi tagli in Rai, a rischio il lavoro di "Presadiretta"
Il giornalista mette in guardia l'azienda dal rischio di tagli lineari sui suoi collaboratori esterni a partita Iva
E si torna a parlare dei tagli in Rai. Dopo la vicenda di Luciano Onder, “licenziato” da viale Mazzini che non ha rinnovato il suo contratto di consulenza da 500 euro per “Medicina 33” e che al suo posto - secondo Dagospia - chiamerà un professionista da 400mila euro l’anno, un altro allarme sugli effetti dei tagli lineari ai collaboratori esterni è stato lanciato da Riccardo Iacona.
Il suo programma “Presadiretta” tornerà in tv da domenica 7 settembre, e il giornalista avverte che se le cose non cambiano c’è il rischio di chiudere tutto. La redazione di “Presadiretta” è formata in parte da dipendenti Rai e in parte da collaboratori esterni a partita Iva, i quali - assicura Iacona - non sono certo quelli che si può definire strapagati.
“Questi tagli insistono su compensi bassi, su persone che, tra l’altro, si anticipano le spese di viaggi e di alberghi necessari per fare i nostri reportage. In tutto questo, da caporedattore Rai, vedo un pericolo: la Rai non può permettersi di perdere il gruppo di lavoro di ‘Presadiretta’ che troverebbe lavoro altrove perché esiste un mercato. Sono persone valide che non avrebbero certo problema a trovare spazio nella concorrenza”.
Iacona difende i suoi e spera in un intervento della direzione generale “con cui si dimostri di voler mantenere questo gruppo, anche considerato il fatto che non siamo rimasti in molti a fare informazione in prima serata. Non possiamo permetterci di tagliare il prodotto e le persone che lavorano a Presadiretta sono il prodotto. Una trasmissione come la nostra fatta soprattutto di reportage trova in questi lavoratori il suo vero e proprio cuore”.