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Domenica, 10 Dicembre 2023
Sanremo

Sanremo 2022, tutti pazzi per il "non monologo" di Sabrina Ferilli: il testo integrale

Un elogio alla competenza, contro la tuttologia dei social. L'attrice romana è stata ospite dell'ultima serata del festival

Alla fine di un Sanremo 2022 che, come molti altri programmi televisivi, è stato la sede del "monologhismo" spinto, ovvero dei monologhi di volti tv a proposito delle proprie battaglie private e sociali, è arrivata Sabrina Ferilli. Sabrina Ferilli che, con la sua intelligente ironia, ha dissacrato la situazione con quello che, in scaletta, è stato soprannominato un "non monologo", ovvero una rassegna di temi che la conduttrice avrebbe potuto trattare per poi non trattarli effettivamente, per lasciare spazio a chi ha reali competenze. E per lanciare una frecciata ai tuttologi della rete, "esperti di virologia e di calamità naturali". Con tanto di citazione di Italo Calvino. 

Di seguito, il testo integrale del monologo, richiesto dal conduttore Amadeus, che però non è stato accontentato. 

Sanremo 2022: la frecciata di Sabrina Ferilli a Diletta Leotta nel suo monologo 

Il monologo

Sono stati due anni molto duri, in cui di monologhi ce ne siamo fatti anche tanti. Allora mi sono chiesta cosa dire ed ho fatto piccole riunioni in famiglia. I temi sono tutti importanti, quelli civili, sociali ed umani. Quindi era difficile scegliere. Ho pensato di poter parlare di famiglie, di donne, che fanno tanto per mandarle avanti, lavorano, rientrano a casa, educano, ma io non ho figli, sono una attrice avviata, ho anche un marito benestante, ma perché devo andare sulle palle?


Allora ho detto: parliamo di uomini. Uomini che hanno troppo potere ancora e decidono per le donne, uomini che occupano ruoli di gerarchia. Ho chiesto di farlo agli uomini che comandano, e c'ho rinunciato. 
Allora ho pensato di parlare di un tema che ci riguarda tutti: la bellezza. Ma io sono tre giorni che mangio radici pe' entrà dentro questo vestito. E non ero credibile. 


Allora mi sono detta di parlare di amori, anche quelli più particolari e asfissianti. Poi però ho pensato che qui abbiamo Amadeus, che ha il profilo di coppia su Instagram. Che se scrivi a lui, devi scrive pure a Giovanna, la moglie. E ho pensato che non mi sembrava il caso. 


E allora ho pensato a temi importanti. Femminismo, body positivity mansplaining, inclusione. Sono tutti argomenti importanti, ma io penso che per parlarne bisogna che lo faccia chi su questi argomenti ci si sporca le mani davvero, chi li studia e li conosce, e magari anche da palchi meno scintillanti di questo. Perché io sono molto rispettosa delle competenze altrui. E penso che ognuno deve parlare di quello che sa, altrimenti nel sottopancia mi sarei fatta scrivere "virologa, attrice, esperta di calamità naturali", come credono di essere gli italiani medi sui social. 


Quindi?


Disparità salariale, sovrappolazione.  Sarebbero tutti argomenti...


Ma poi mi sono detta: ma perché la presenza mia deve essere per forza legata a un problema? Perché devo dare un senso oltre a quello che sono, per giustificare che sto qua? Io sono qua per il mio percorso. E questa è la cosa più preziosa, la nostra storia, è questo ciò che accompagna ogni donna.

Non è che non so che ci sono cose da cambiare. E' perché in tempi cosi pesanti bisogna saper planare sulle cose con un cuore senza macigni, come diceva Italo Calvino. Perché leggerezza non è superficialità. 

IL LINK AL MONOLOGO SU RAIPLAY 

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