rotate-mobile
Domenica, 10 Dicembre 2023
Sanremo

Sanremo, le pagelle della prima serata: promossi e bocciati

Amadeus e Fiorello traghettano con maestria il carrozzone fino alla fine di una puntata lunga e a tratti soporifera. Teatralità commovente di Achille Lauro, Ibrahimovic un grande "mah". Sorprendente Matilda De Angelis. Tra i Big conquistano Arisa, Noemi e la coppia Fedez-Michielin. Renga da dimenticare

Amadeus e Fiorello accendono un Ariston vuoto. Inizia così il 71esimo Festival di Sanremo. Segno della croce del direttore artistico prima di scendere le scale e poi via a fare la storia della tv. La platea è un tappeto rosso, gli applausi sono finti. "Quest'anno il cuore batte più forte" confessa l'impeccabile padrone di casa, prima di assistere alla prima improvvisata della sua insostituibile spalla, che canta 'Grazie dei fior' in perfetto stile Achille Lauro, poi parla con le poltrone del teatro che "chissà quanti cu** avranno visto in questi anni". Improvvisano sketch, duettano, si lanciano in siparietti di varietà, guidano il carrozzone. Si divertono. 

Amadeus e Fiorello, un tandem inossidabile che trascinerà questo Sanremo storico verso un altro successo. Bentrovati. Promossi.

Clicca su continua per continuare a leggere le pagelle della prima serata


Matilda De Angelis, 10: promossa

"Buonasera pubblico di pigiamini a casa" e rompe subito il ghiaccio. Che fosse una giovane attrice di talento si sapeva, ma la simpatia era una qualità ancora nascosta. Il suo monologo sul bacio - con la complicità di Amadeus - coniuga risate, romanticismo e un potente invito alla speranza. Non le manca niente, neanche la voce: perfetta l'interpretazione di 'Ti lascerò' insieme a Fiorello. Ironica, brillante, spontanea, stacca di netto molte delle 'donne per una notte' che si sono viste all'Ariston negli ultimi due anni, se non tutte. Una gran bella sorpresa anche per il piccolo schermo. Si può posticipare il biglietto di ritorno? 

Zlatan Ibrahimovic, 5: rimandato

"Non è il mio mondo" aveva detto in conferenza stampa a poche ore dal via e stasera lo ha confermato. Gigante del calcio, non si può dire lo stesso davanti alle telecamere. Personalità forte impigliata in un personaggio troppo costruito che non aggiunge niente allo spettacolo. Malriuscita la gag iniziale con Amadeus, non credibile il suo ruolo da 'bacchettone' né quello da inaccessibile . Da rivedere, parte e copione. 

Achille Lauro, 8: promosso

Figlio di Sanremo, qui è sbocciato e qui continua a regalare i fiori più belli della sua arte. Il primo dei suoi 'quadri' è una lettera all'umanità in cui si mette a nudo, spogliandosi dall'estroso abito di scena. "Sono un volto coperto dal trucco" e canta una profonda solitudine mentre piange sangue, fino all'auto-assoluzione finale: "Esistere è essere, essere è diritto di ognuno. Dio benedica chi è". Non chiamatelo (solo) trasformista. 

Clicca su continua per continuare a leggere le pagelle


Arisa, 9: promossa

A lei l'onore e l'onere di cantare per prima. Il palco dell'Ariston lo ha calcato da esordiente, vincitrice e conduttrice, stasera lo fa dimostrando di essere una delle più eccellenti voci italiane, tra le poche in grado di non fallire con una canzone così difficile. Interpretazione impeccabile, lo strazio di un amore finito lo trasmette tutto, guardando dritto in camera da perfetta padrona della scena. La canzone è una delle migliori di questo Festival (finora). 

Colapesce Dimartino, 5: bocciati

Il tradizionale pubblico sanremese non sa chi dei due è Colapesce e chi Dimartino, ma insieme funzionano e si faranno senza alcun dubbio conoscere e apprezzare anche dalla grande platea. Niente di eccezionale la performance canora, frizzante la canzone, come il loro look. La pattinatrice che balla sul finale è la versione giovanile della vecchietta ingaggiata due anni fa da Lo Stato Sociale, niente di originale ma apprezzabile il tentato show. Sopravvalutati (ma hanno ancora tre serate a disposizione). 

Aiello, 4: bocciato

Quanta passione. Troppa. Tradito forse dall'emozione, è inciampato su se stesso. Interpretazione toccante, come il testo della canzone, ma la voce non arriva alla sufficienza. Peccato, perché i tratti dell'animale da palcoscenico ce li ha tutti.

Clicca su continua per continuare a leggere le pagelle


Francesca Michielin e Fedez, 10: promossi

Li presentano come "la coppia più bella del pop", niente di più vero. Emozionati, eleganti, scendono dalla scalinata tenendosi per mano e non si lasciano nemmeno quando cantano: a unirli una fascia bianca legata da un microfono all'altro e l'amicizia che li lega, visibile nei loro sguardi e nell'interpretazione intensa che regalano. Bella la canzone, contaminata da strofe rap del Fedez che mancava. Vere star, anche a smartphone spenti. 

Max Gazzè, 6: promosso

È lontano anni luce il Max Gazzè che per anni siamo stati abituati a vedere a Sanremo. Complice la maturità artistica, il curriculum da fuoriclasse del cantautorato, stavolta sul palco si diverte davvero. E diverte, con la sua band di cartonati, il look da Osho e la maglia glitterata col numero 11. La canzone è di quelle destinate a restare in testa. 

Noemi, 8: promossa

Convocata sul palco in extremis al posto di Irama - in attesa di tampone - entra e segna, come solo certi titolari del Festival sanno fare. Trasformata nell'immagine, l'anima è sempre la stessa, come l'inconfondibile e graffiante voce, valore aggiunto di un brano fatto per scalare le classifiche. E magari anche il podio. Diva. 

Madame, 6: promossa

Si presenta a piedi nudi, ma non è l'unico elemento di rottura. La canzone è pop-rap con sfumature elettroniche, proprio come la sua voce, senza alcun dubbio tra le più originali. È dentro la performance, ma non riesce ad imporsi sulla scena. Forse troppo giovane per un palco così. 

Clicca su continua per continuare a leggere le pagelle


Maneskin, 7: promossi 

Una scarica di energia e ormoni, tipico da 'prima volta' anche se a guardare come spadroneggiano sul palco sembrano perfetti veterani. Sound travolgente, rock-chic dal respiro internazionale ed è subito Eurovision. Prima però devono vincere, ma Sanremo potrebbe non premiare tanta innovazione. 

Ghemon, 4: bocciato

Non è il solito Ghemon. Nessuna malinconica melodia, niente testo cervellotico. La canzone è allegra ma non arriva e neanche la sua voce, a tratti imprecisa. Un'occasione sprecata.

Coma_Cosa, 8: promossi

Al Bano e Romina versione indie. Coppia nella musica e nella vita, si guardano per tutto il tempo mentre cantano l'amore, vestiti di rosso. Sul palco ci sono soltanto loro, come fossero in salotto e per tre minuti ci trascinano nella loro storia, divertente e colorata. Sono una delle più belle sorprese di questo Festival.

Clicca su continua per continuare a leggere le pagelle


Annalisa, 6: promossa

Seduce e incanta con il suo look e la sua padronanza del palco. La voce non è precisa come quella di sempre, ma la canzone è potente e lo fa presto dimenticare. 

Francesco Renga, 3: bocciato

Dov'è Renga? Canzone debole, voce da dimenticare (e dimenticata). Non pervenuto.

Fasma, 6: promosso

Performance sufficiente. L'esperimento di tingersi con qualche sfumatura rock è ben riuscito, anche se nel complesso resta qualcosa di già visto e sentito. La canzone radiofonica lo salva dalla bocciatura. 

Sanremo 2021, i look della seconda serata (2)

Sanremo 2021, i look della prima serata

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sanremo, le pagelle della prima serata: promossi e bocciati

Today è in caricamento