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Giovedì, 25 Aprile 2024

Boom di vendite di biciclette al centro del Citemos di Vicenza

Giacomin (Confartigianato): frutto di esigenza di sostenibilità

Vicenza, 9 ott. (askanews) - Il boom nella vendita di biciclette nel mondo è frutto di un'esigenza, di "sostenibilità necessitata", anche i numeri sono in crescita; il processo di "nordicizzazione" su due ruote dell'Italia si sta ancora compiendo. Tuttavia, complice l'emergenza sanitaria, l'utilizzo della bicicletta è destinato ad aumentare. È quanto sottolinea Francesco Giacomin, direttore di Confartigianato Imprese Vicenza, dalla quarta edizione di Citemos, il Festival Nazionale Città della Tecnologia per la Mobilità Sostenibile organizzato da Confartigianato a Vicenza alla Basilica Palladiana.

Dalla ricerca è emerso che le biciclette italiane sono tra le più amate nel mondo. Siamo primi nell Ue per il numero di bici, 1.776.300, vendute all estero nel 2019, per un valore complessivo (che comprende anche la componentistica) di 609 milioni e una crescita del 15,2% rispetto all anno precedente. Battiamo tutti i Paesi per la quota di esportazioni di selle, pari al 53,9% del totale a livello mondiale.

"Il boom nelle vendite - ha proseguito Giacomin - è stato la conseguenza di una sostenibilità necessitata, come nello smart working. La sfida è adesso colmare questo gap con la consapevolezza che la sostenibilità ambientale avanza".

Tuttavia, precisa il direttore di Confartigianato Vicenza, non è così "esplosiva" se si guardano i dati del posizionamento italiano rispetto alla media europea.

"Siamo nella parte più bassa. Poi all'interno dell'Italia ci sono della classifiche che vedono Vicenza tra le province più virtuose come Trentino Alto Adige, Veneto, però c'è ancora molta strada da fare. Sia per necessità che per cultura ci stiamo 'nordicizzando'. È ovvio che il contesto fa la sua parte, se siamo in Trentino- Alto Adige viene più spontaneo o in un paese industrializzato del Veneto, anche il contesto viario fa la sua parte e ne condiziona l'effettivo utilizzo".

Di sicuro la componentistica italiana nel settore della bicicletta è sempre un bel biglietto da visita per il Paese.

"La componentistica è sempre stato un tratto forte per l'Italia - aggiunge Giacomini - anche quando la bicicletta non era sugli scudi come oggi. Già 20 anni fa il Veneto aveva un posizionamento nel settore della bicicletta, nella meccanica e nella componentistica, sia imprese che fanno prodotto finito. Anche l'export italiano ha un mercato forte e rappresenta un segmento alto".

L'emergenza sanitaria, infine, sta cambiando le abitudini e porterà a un maggior utilizzo della bicicletta.

"Nell'emergenza - conclude Giacomin - la gente impara come ha fatto con il lavoro a distanza a porsi delle domande e oggi il contesto aiuta e anche una maturazione culturale, non velocissima, ma andiamo in questa direzione".

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