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Giovedì, 18 Aprile 2024

Boom welfare aziendale con il Covid, imprese attive oltre il 50%

Welfare Index Pmi di Generali Italia: leva strategica per ripresa

Roma, 22 set. (askanews) - Il welfare aziendale esce rafforzato dalla crisi del coronavirus e si afferma come una leva strategica per la ripresa sostenibile del paese. È il quadro delineato dal quinto rapporto annuale "Welfare Index Pmi", realizzato da Generali Italia con le principali organizzazioni imprenditoriali. La pandemia ha impresso un salto di qualità al welfare delle aziende, perchè per la prima volta le imprese attive superano il 50%. Come spiega Lucia Sciacca, direttore Comunicazione e Sostenibilità di Generali Italia.

"Il Covid è stato uno stress test e quello che ha portato è un'accelerazione nelle politiche di welfare di alcune imprese. Ha portato a una crescita dell'utilizzo del welfare proprio ai fini della relazione tra l'impresa e la comunità. L'imprenditore per affrontare la crisi si è attivato prontamente, e non l'ha fatto solo nei confronti dei dipendenti ma anche delle loro famiglie e anche delle comunità. È stata dimostrata la capacità dell'agire insieme. Questo è l'elemento più importante che noi vediamo da questo rapporto ed è probabilmente l'elemento su cui costruire per la ripresa sostenibile del nostro paese".

Le piccole e medie imprese con un welfare più maturo hanno avuto maggiore capacità di reagire all'emergenza e sono state un punto di riferimento per la comunità. Le aree di maggiore intervento si confermano la sanità, la sicurezza, l'assistenza, la formazione e la conciliazione vita-lavoro. E negli ultimi cinque anni il welfare aziendale si è diffuso progressivamente: una tendenza evidenziata dal ricercatore Enea Dallaglio.

"Cinque anni fa, a seguito della legge finanziaria 2016 approvata alla fine del 2015, lo Stato incentivò molto le iniziative di welfare delle imprese, a beneficio del benessere e della sicurezza sociale dei lavoratori. Da allora a oggi la crescita è stata continua, basti dire un dato: il numero delle imprese considerate attive in almeno quattro delle 12 aree del welfare aziendale a quel tempo era dell'ordine del 24-25%, adesso siamo oltre il 52%. Quindi in cinque anni la crescita, che è stata continua, ha permesso di superare una percentuale di più della metà".

Con il Covid il 79% delle aziende ha confermato le iniziative in corso e il 28% ne ha introdotte di nuove o ha potenziato quelle esistenti. Il welfare aziendale contribuisce anche al successo delle imprese, perchè negli ultimi due anni quelle più attive nel welfare hanno avuto il maggiore aumento di produttività e di occupazione. L'amministratore delegato di Generali Italia, Marco Sesana.

"C'è un'evoluzione netta e tantissime aziende in più stanno partecipando al welfare rispetto alle prime edizioni. Ma soprattutto il dato più interessante è che le aziende che hanno cominciato con un'iniziativa espandono il welfare anche ad altre iniziative. Quindi c'è un successo delle iniziative che vengono adottate che spinge le aziende a fare molto di più. Un'azienda che adotta un welfare strutturato aumenta la propria sostenibilità e, come si vede dai dati, aumenta anche la produttività. Quindi sicuramente dà soddisfazione per tutte le parti. Credo che questo sia uno dei temi che debba essere valorizzato per il futuro: possiamo investire sul welfare contribuendo ad aziende più sostenibili e complessivamente rendendo il nostro paese più sostenibile".

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