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Giovedì, 28 Marzo 2024

Cafà (Fonarcom): occorre una contrattazione collettiva di qualità

"Nelle imprese risorsa umana e competenza sono fondamentali"

Roma, 28 nov. (askanews) - Promuovere una contrattazione collettiva di qualità e riconsiderare le regole della rappresentanza e della rappresentatività. Su questi due aspetti si è focalizzata l'attenzione della tavola rotanda "L'evoluzione della contrattazione collettiva - come può migliorare il rapporto di lavoro", organizzata a Roma da Fonarcom, il fondo interprofessionale costituito da Cifa e Confsal, all'interno del 7° Forum Tuttolavoro. Alla tavola rotonda hanno preso parte tra gli altri Andrea Cafà, presidente di Fonarcom, Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale Confsal,Tiziano Treu, presidente del Cnel e Cesare Damiano, presidente dell'associazione Lavoro&Welfare.

Che sia necessario promuovere una contrattazione collettiva di qualità, con tanta formazione e tanto welfare lo ha sottolineato Andrea Cafà, presidente di Fonarcom: "L'obiettivo di Cifa e Confsal è quello di produrre qualità nei rapporti di lavoro, di realizzare un nuovo modello di relazioni industriali dove la qualità è al centro. E se l'impresa deve eccellere deve mettere le persone sempre più al centro. Nelle società che andranno verso il digitale, la risorsa umana e la competenza sono fondamentali. Ecco perché dobbiamo valorizzare al massimo la persona e dobbiamo far sì che la persona non sia più in una situazione di conflitto con il datore di lavoro ma sia partner e faccia squadra, ci deve essere partecipazione che poi è l'articolo 46 della Costituzione".

Qualità della contrattazione collettiva che passa anche contrastando i cosiddetti contratti pirata e il dumping salariale. Cesare Damiano, presidente dell'associazione Lavoro&Welfare: "La qualità è una scelta strategica. In un mondo del lavoro in profonda trasformazione è quello che premia le imprese e in qualche modo premia il lavoratore. Come si fa? Si fa sconfiggendo i contratti pirati e il dumping salariale normativo. Quindi si tratta di accettare la logica dei contratti di riferimento, i cosiddetti contratti leader, stipulati dalle grandi organizzazioni sindacali, ma anche di cercare delle innovazioni ulteriori. Inserire ad esempio in questa contrattazione la formazione continua a vantaggio dei lavoratori quando le tecnologie cambiano continuamente vuol dire proteggere il lavoro, cioè consentire alle persone di essere più sicure conoscendo le innovazioni tecnologiche e formandosi sulle novità introdotte dalle aziende".

L'ex ministro del Lavoro Treu ha messo l'accennto sulla necessità di ridurre il numero dei contratti esistenti. "Il sistema italiano di contrattazione va semplificato, anche ammesso che 800 contratti vengano ridotti, come stiamo facendo a 2-300 che sono quelli legittimi. Occorre sicuramente semplificare. Come farlo? Dipende, ci sono molte strade, quello che abbiamo discusso oggi è un pezzetto, intersettoriale di due micro settori, quindi va in quella direzione però la strada è più ampia e più lunga e quindi cominciamo a percorrerla". Per Treu tutto "dipende dalle parti perché non è che il legislatore potrà dire 'i contratti sono tre e non 300'".

Il segretario generale di Confsal, Margiotta, ha dato appuntamento davanti a Montecitorio, il 10 dicembre, per una manifestazione con lavoratori, imprese e trenta associazioni datoriali per presentare ai gruppi parlamentari le proposte di modifica alla manovra.

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