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Giovedì, 28 Marzo 2024

Clima, un libro del Papa fino al Polo Nord come seme di speranza

Lo porterà Michael Haddad grazie a un esoscheletro

Roma, 17 dic. (askanews) - Questa è la storia di un piccolo libro, di un uomo coraggioso, e della speranza che, come un seme, va conservata con cura affinché germogli. Il libro è una copia in miniatura del volume di Papa Francesco "Perché avete paura? Non avete ancora fede?" che raccoglie i passaggi coi quali, nel momento più buio della pandemia, il Pontefice ha indicato la strada per affrontare le sofferenze. L'uomo coraggioso è Michael Haddad, ambasciatore regionale di Buona volontà del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, che da anni lotta contro le disuguaglianze e il cambiamento climatico. La speranza è rappresentata dallo Svalbard Global Seed Vault, la banca dei semi che custodisce la biodiversità di tutto il mondo, scavata nelle rocce delle isole Svalbard, a 1300 km dal Polo Nord.

Haddad, semiparalizzato dopo un incidente da bambino, si cimenterà in una passeggiata artica grazie all'aiuto di un esoscheletro, e porterà il libro con sé fin nel bunker delle Svalbard. In questo modo il messaggio di Papa Francesco raggiungerà il Polo Nord e come un seme di speranza rimarrà ai posteri.

Così Haddad ha spiegato il senso dell'iniziativa durante un incontro all'Ambasciata italiana presso la Santa Sede: "Innanzitutto non è un'avventura. Come sapete sono paralizzato dal petto in giù quindi è impossibile per me camminare e mi è persino impossibile stare fermo in piedi sul ghiaccio. Così abbiamo lavorato per sviluppare un esoscheletro che mi permetta di resistere agli sforzi che dovrò compiere: considerate che per me percorrere un metro equivale a percorrerne 30 per un normodotato". "Stiamo cercando di realizzare questa impresa - ha sottolineato - per sollecitare i leader mondiali a mettere mano con urgenza all'agenda climatica. Non lo sto facendo come Michael Haddad, lo sto facendo sotto l'egida delle Nazioni Unite per spingere i leader mondiali ad agire".

Una prova, come preferisce chiamarla Haddad, che non sarà certo priva di rischi: "Sì, naturalmente, ma ci sono due aspetti della questione: dobbiamo avere fede e determinazione per andare oltre. E poi il team scientifico è molto preparato e credo che siamo pronti per affrontare qualsiasi tipo di rischio. Io ho fiducia in loro e devo avere fiducia per andare oltre, per superare le mie paure perché di questo c'è bisogno ed è questo quello che voglio fare". Da parte di questo ragazzo libanese una tale determinazione che dovrebbe convincere tutti ad agire: "Nothing is impossible".

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