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Giovedì, 28 Marzo 2024

Cloud senza barriere con l'interoperabilità delle licenze

Se ne è parlato a un evento di Open Gate Italia

Roma, 16 feb. (askanews) - "Cloud senza barriere. L'interoperabilità delle licenze nel mercato del cloud". Open Gate Italia insieme a Cispe, Assintel, rappresentanti istituzionali ed esperti del settore hanno discusso sulla questione legata all'abuso di dipendenza economica dai fornitori e produttori di software, con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza sul fenomeno del lock-in, che crea una dipendenza economica tra il cliente e il fornitore di servizi, rendendo difficile per il primo acquistare servizi simili da un altro fornitore a costi contenuti, come spiega Laura Rovizzi, amministratrice delegata di Open Gate Italia: "Noi siamo qua oggi per dire che abbiamo sia una legge per la concorrenza che un regolamento europeo sul digital market che ci dà delle linee guida precise. Però vogliamo riflettere insieme su qual è il modo di implementare queste linee guida, quali sono le autorità che sene andranno a occupare e quindi l'Autorità per la concorrenza italiana, quella europea. Nel modo più specifico ci sono molte interrelazioni con le autorità per la tutela della dei dati, della privacy, ma anche proprio l'Autorità delle telecomunicazioni, perché stiamo parlando di infrastrutture tecnologiche che sono messe al servizio delle reti, dei servizi anche di comunicazione elettronica".

I fornitori di servizi cloud giocano un ruolo importante nella digitalizzazione delle imprese e delle amministrazioni pubbliche. Per promuovere lo sviluppo, è necessario prestare attenzione al software che accompagna il cloud, identificato come sua forza trainante. Tuttavia, alcune aziende di software legacy limitano la scelta dei servizi con termini di licenza ambigui, rischiando di ostacolare la trasformazione digitale delle imprese, come sottolinea Francisco Mingorance, segretario generale Cispe:

"Noi come Cispe, siamo 27 fornitori di cloud a maggioranza italiani, come Aruba. Noi facciamo due cose: il dialogo con i Governi per avere più competenze sul mercato del cloud e del software e abbiamo fatto una denuncia a Bruxelles, a livello europeo, contro i fornitori di software come Microsoft che stanno imponendo clausole sulle licenze inique, danneggiando i nostri membri ma anche i clienti che usano il software sul cloud".

Il tema ha implicazioni anche sul fronte della privacy, come spiega Guido Scorza, componente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali: "Il lock in può diventare nemico della privacy nella misura in cui sottrae al titolare del trattamento, all'impresa che decide di scegliere un determinato fornitore di servizi, il controllo sui dati, cioè la obbliga a utilizzare una tecnologia o una soluzione commerciale anziché un'altra".

Sul fronte della Politica è emersa la consapevolezza che occorra mantenere alta l'attenzione sul tema come ha detto la deputata di Azione-Italia Viva, Giulia Pastorella, della commissione Trasporti della Camera: "Intanto non deve avere paura della concorrenza in nessun settore, compreso quello del cloud e seconda cosa, visto che a livello europeo si stanno sviluppando delle norme, penso al 'data act' che vanno proprio in questo senso, deve continuare a restare un attore fondamentale a livello europeo per proporre e implementare queste norme".

L'evento ha permesso di delineare i contorni normativi del mercato delle licenze e del cloud e le sue possibili evoluzioni, stabilendo le priorità per un mercato equo e trasparente.

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