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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Coronavirus, Guerini: la Difesa continuerà a fare la sua parte

"Pandemia test per resilienza e capacità di risposta del Paese"

Roma, 9 mar. (askanews) - "La pandemia causata dal Covid-19 rappresenta una sfida senza precedenti, un test alla resilienza e alla capacità di risposta del nostro Paese, per molti aspetti anche più severo di alcuni scenari di crisi e conflitti armati".

Lo ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini in un'audizione sulle linee programmatiche del dicastero, davanti alle Commissioni Difesa di Senato e Camera.

"Di fronte a questa emergenza - ha continuato Guerini - il presidente del Consiglio ha giustamente indicato quale primo dovere del Governo quello di combattere con ogni mezzo la pandemia, mobilitando tutte le energie su cui possiamo contare. E non vi è alcun dubbio che, nella lotta al virus, gli italiani possono contare sulle loro Forze Armate, perché la Difesa continuerà a fare la sua parte, per salvaguardare le vite e la sicurezza dei nostri concittadini. Ciò anche capitalizzando - come stiamo già facendo - l'esperienza maturata e mettendo a disposizione del Paese la capillare struttura organizzativa dei punti "drive trough", allestiti dalle Forze Armate per l'effettuazione dei tamponi, affinché diventino anche centri per la somministrazione dei vaccini, così da imprimere un'accelerazione decisiva alla campagna vaccinale su tutto il territorio nazionale".

"In questo senso, permettetemi di augurare un sincero Buon Lavoro al generale Figliuolo, in questo suo nuovo impegnativo ruolo, in cui saprà sicuramente capitalizzare tutte le esperienze a cui ho fatto riferimento, oltre alla sua specifica competenza. Come è accaduto dall'inizio di questa pandemia, la Difesa continuerà a supportare il Sistema-Paese, grazie alle peculiari e variegate capacità di cui lo Strumento militare dispone - e dovrà continuare a disporre anche in futuro - per assolvere la sua missione primaria: la difesa dello Stato. Capacità che si sono confermate essenziali anche per esprimere quei livelli di prontezza e di reattività necessari a fornire la risposta più efficace alla crisi sanitaria, i cui drammatici risvolti hanno riproposto sfide che hanno molte comunanze con quelle prettamente militari e che, per essere affrontate al meglio, hanno richiesto visione, rapidità, efficacia, prontezza operativa e avanguardia tecnologica".

"Non devono pertanto esserci dubbi - ha concluso il ministro - in merito alla necessità di continuare ad investire nei settori della Sicurezza e della Difesa, per rafforzare la capacità dell'apparato statale di resistere e reagire alle crisi, con una visione di lungo periodo del Sistema-Paese".

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