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Venerdì, 19 Aprile 2024

Coronavirus, la Siria punta sulla produzione locale di clorochina

Le sanzioni bloccano l'acquisto di medicinali all'estero

Homs, 8 mag. (askanews) - Provata da nove anni di guerra civile e dalle sanzioni internazionali, la Siria è uno dei Paesi più fragili del pianeta. Per questo l'Onu, nella richiesta di fondi da quasi 5 miliardi di dollari destinati alla lotta al Covid-19 nei Paesi più fragili, ha inserito anche la Siria nella lista.

Nonostante il numero di contagi sia basso - ad oggi 45, con tre decessi - è allerta massima nel Paese mediorientale. Mancano le strutture ospedaliere per poter rispondere a un'eventuale crescita del contagio e mancano i medicinali. In attesa che arrivino finanziamenti internazionali, in Siria per combattere il Covid-19 si punta forte sulla clorochina.

"La Siria ha adottato un protocollo terapeutico che prevede di versi medicinali: alcuni, come la clorochina sono prodotti localmente, altri devono essere importati", ha spiegato Sawsan Berro, dirigente del ministero della Sanità. "Anche se si ritiene che le sanzioni internazionali non riguardino direttamente i medicinali, di fatto esse possono toccare indirettamente tutti i settori, perchè ad esempio blooccano le materie prime che servono per sintetizzare i medicinali. Inoltre, se bloccano i transfert finanziari come possiamo pagare i medicinali?"

Anche per queste ragioni, la linea adottata dal sistema sanitario è di puntare molto sulla clorochina. In un laboratorio di Homs si produce il farmaco antimalarico che in tanti Paesi è utilizzato per combattere il virus. "Di mia iniziativa ho importato una quantità di materia prima quasi sufficiente a coprire le necessità del paese", ha spiegato Rachid Al Faysal, il proprietario del laboratorio Ibn Hayyan ad Homs.

"Stiamo producendo 40mila confezioni di clorochina, ma possiamo realizzarne anche di più", ha aggiunto.

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