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Venerdì, 29 Marzo 2024

Coronavirus, Zaia: test di saliva su larga scala a UniPadova

Autoscreening: parte la sperimentazione

Venezia, 9 set. (askanews) - In Veneto al via una sperimentazione che, per la diagnosi sul Covid-19, utilizza il test della saliva al posto del tampone orofaringeo. Interesserà inizialmente i circa ottomila dipendenti tra docenti e amministrativi dell'Università di Padova, prima della ripresa delle lezioni in presenza fra 20 giorni.

Il Rettore dell'Ateneo Rosario Rizzuto: "Il professor Plebani un giorno è venuto da me e mi ha detto "guarda che ho verificato che la diagnosi molecolare da saliva ha una affidabilità pari a quella dei tamponi". Tecnicamente è un cottoncino che mastichi e metti in un contenitore, lo chiudi e lo consegni. Chi ha fatto il sangue occulto nelle feci si ricorderà che si tratta di depositare un campioncino in un bidone alla Usl, la modalità sarà la stessa".

Insomma una modalità di autoscreening che potrebbe cambiare di molto le cose. Mario Plebani, Direttore del Dipartimento Didattico Scientifico Assistenziale Integrato dell'Università, chiarisce, non si tratta di una gara fra tamponi tradizionali e test salivari: "Le fasi che ci sono, sono destinate a valutare il test dapprima su certe casistiche poi su altre più numerose poi su popolazioni se queste cose funzionano".

La sperimentazione è ancora all'inizio, ma per il governatore Luca Zaia si tratta di una prospettiva storica: "L'evoluzione di questo test per noi significa ulteriore sperimentazione per arrivare al test rapido. Se abbiamo il test rapido con la saliva, si va in autodiagnosi, che è esattamente il modo migliore per gestire il piano di sanità pubblica.".

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