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Venerdì, 19 Aprile 2024

Covid, 50% dipendenti Pmi europee preoccupati per posto di lavoro

Under30 preoccupati per carriera. Ricerca Censuswide per Sharp

Milano, 10 dic. (askanews) - Un lavoratore su due delle Pmi europee è preoccupato per il proprio posto di lavoro a causa della pandemia Covid. E se lo smart working ha permesso di trovare nuovi equilibri con la vita privata e in alcuni casi di migliorare la produttività, oggi, soprattutto fra gli under 30, c'è l'esigenza di tornare al lavoro in presenza per proseguire nella crescita professionale e costruirsi opportunità di carriera. E' quanto emerge da una ricerca commissionata da Sharp su 6mila impiegati in 8 paesi europei. Carlo Alberto Tenchini direttore marketing e comunicazione Sharp Italia: "I giovani hanno bisogno di confrontarsi con adulti e colleghi senior perché in questa relazione si creano quei rapporti intergenerazionali che ne favoriscono la crescita".

Un terzo (34%) degli under30 intervistati infatti si dichiara preoccupato delle prospettive di crescita e di carriera. E se più del 50% è d'accordo sul fatto che lo smart working abbia migliorato la produttività, il 56% sostiene che sia più difficile rimanere informati su quanto accade in azienda e per il 47% è difficile restare motivati e non sentirsi tagliato fuori dal proprio team. Fra gli aspetti positivi, il 46% indica gli orari flessibili, il 44% l'opportunità di formazione offerta online e il 36% i vantaggi economici. Per il futuro, invece il 30,4% chiede di bilanciare lavoro da remoto e in sede, mentre solo il 16,6% opterebbe per il lavoro full time da remoto. E i luoghi di lavoro dovranno cambiare per intercettare le nuove esigenze.

"Io credo che tutti i luoghi di generazione, del valore siano essi luoghi di lavoro, di studio e di apprendimento dovranno essere costruiti per permettere alle persone di trovare tutto quello che serve per esprimere il proprio progetto di vita. Questo cercano i giovani quando decidono di lavorare per un'azienda rispetto ad un'altra".

Ora bisogna capitalizzare lo sforzo fatto soprattutto sul fronte della riduzione del digital divide e della flessibilità nel lavoro con un piano di medio termine che sappia sfruttare al meglio i fondi europei

"Le persone abbiano affrontato questa situazione con molta consapevolezza. Non solo le aziende, ma anche le amministrazioni pubbliche, e tutti i soggetti legati all'istruzione si sono organizzati molto velocemente per garantire strumenti e opportunità. Si tratta ora di capitalizzare quello che si è fatto in questi mesi di grande sforzo che deve essere coerente con il posto che il nostro paese si aspetta merita a livello internazionale".

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