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Giovedì, 25 Aprile 2024

Djokovic rompe il silenzio: non sono no-vax, libero di scegliere

Alla Bbc dice che piuttosto di vaccinarsi salterà i Grandi Slam

Roma, 15 feb. (askanews) - Dopo l'espulsione dall'Australia a gennaio che l'ha costretto a saltare gli Australian Open, Novak Djokovic rompe il silenzio e ribadisce la sua linea di pensiero: non si sente un no vax - spiega in un'intervista esclusiva alla Bbc - ma non farà il vaccino contro il Covid-19, anche a costo di saltare i tornei più importanti della stagione, a breve il Roland Garros e Wimbledon.

"Sì, questo è il prezzo che sono disposto a pagare", ha affermato senza tanti giri di parole il tennista numero 1 al mondo e vincitore di 20 Grandi Slam.

"Non sono mai stato contrario alle vaccinazioni", ha spiegato il campione, confermando di aver fatto i vaccini da bambino. "Ma ho sempre sostenuto la libertà di scegliere cosa mettere nel mio corpo", ha aggiunto.

Djokovic, 34 anni, ha auspicato un cambiamento nei requisiti di vaccinazione di alcuni tornei, sperando di "poter giocare per molti anni a venire". Ma ha anche confermato di essere disposto a rinunciare alla possibilità di diventare statisticamente il più grande tennista di tutti i tempi, non giocando i tornei dove la vaccinazione sarà obbligatoria.

Alla domanda sul perché, ha risposto: "Perché i principi del processo decisionale sul mio corpo sono più importanti di qualsiasi titolo o altro. Sto cercando di essere in sintonia con il mio corpo il più possibile".

Djokovic ha spiegato che aveva ottenuto un'esenzione medica per entrare in Australia e partecipare gli Australian Open perché era da poco guarito dal Covid. Ma il ministro per l'Immigrazione, Alex Hawke, ha cancellato il suo visto, perché temeva che la sua presenza avrebbre incitato "una protesta civile" e incoraggiato sentimenti no-vax nella popolazione.

Il tennista, che si è definito un grande studioso di "benessere, salute e alimentazione", ha aggiunto di voler tenere "aperta" la sua mente "sulla possibilità di vaccinarsi in futuro, perché stiamo tutti insieme cercando di trovare la miglior soluzione possibile per mettere fine al Covid".

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