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Giovedì, 28 Marzo 2024

Due occhi nella Laguna: S.O.B. con Swatch e Peggy Guggenheim

A Venezia la quarta tappa del progetto "Superamenti"

Venezia, 20 mag. (askanews) - Le imbarcazioni entrano nella laguna in un pomeriggio piovoso, ma dall'isola della Certosa a Venezia quello che parte è un messaggio di creatività, di arte e di rispetto. per l'ambiente. Sulle imbarcazioni si muovono due occhi, che sono il frutto del lavoro dell'artista Stefano Ogliari Badessi, in arte S.O.B. e dei giovani under 25 che hanno preso parte al workshop "SuperaMenti. Pratiche artistiche per un nuovo presente", quarta tappa di un progetto internazionale ideato dalla Collezione Peggy Guggenheim insieme a Swatch Art Peace Hotel. E partendo da materiali di recupero, S.O.B. ci ha portato a ragionare sulle dinamiche dello sguardo.

"L'idea di fondo - ha spiegato ad askanews - è 'Chi guarda cosa'. Noi siamo abituati a guardare il mondo da un unico punto di vita, il nostro. Ma forse a volte questo è limitante. E' bello se riuscissimo a immaginare di portare i nostri occhi fuori da noi stessi e guardare il mondo da un altro punto di vista. In questo caso sarebbe bello pensare che siano gli occhi dell'acqua o come l'acqua guarda noi".

In questo senso, in questo continuo ribaltamento di prospettive che genera opportunità nuove, si muove anche il grande progetto di residenza per artisti dello Swatch Art Peace Hotel, che da Shanghai guarda al mondo, guidato con il consueto entusiasmo dal ceo Carlo Giordanetti, nonostante le difficoltà del tempo della pandemia.

"La cosa meravigliosa che stiamo facendo quest'anno - ci ha detto - è di trasportare in giro per il mondo alcuni degli artisti e farli interagire con delle comunità che non sono quelle di Shanghai. Trovarci quindi all'isola della Certosa, nella Laguna di Venezia, per presentare l'ultima tappa di Superamenti, che è un progetto sviluppato insieme alla Collezione Peggy Guggenheim, è molto importante ed è anche molto emozionante, perché chiude un cerchio di quattro momenti".

Emozione che si percepisce anche nelle parole di Karole Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim, che ha voluto e sostenuto il progetto sia come atto artistico contemporaneo sia come momento di riflessione sulla necessità di tutelare la laguna veneziana e le sue acque.

"Credo che l'artista SOB e i ragazzi che hanno partecipato - ha commentato la direttrice - abbiano dato il meglio di sé, sapendo affrontare questo ulteriore superamento e noi siamo molto felici di questo progetto così come della collaborazione con Swatch Art Peace Hotel e speriamo che questo possa anche aiutare i ragazzi a capire che le sfide possono essere superabili".

"Sono riusciti ad andare al di là dell'urgenza - ha aggiunto Giordanetti - e soprattutto della sensazione di emergenza, è come se avessero interiorizzato quello che succede intorno a loro, ma hanno avuto gli occhi dell'artista e quindi sono stati capaci di fare già un passo avanti".

In qualche modo, nei giorni della Biennale di Architettura che si interroga sul modo in cui tornare a stare insieme nel mondo del dopo contagio, anche da Superamenti sono arrivate possibili risposte, che ovviamente riguardano il mondo dell'arte, ma che, grazie alla natura stessa del progetto, inclusiva e aperta, si possono estendere a tutti noi e al nostro modo di stare di fronte ai luoghi e alle persone.

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