Ex Ilva, a Genova operai in corteo contro la cig per Covid
È prima manifestazione lavoratori da scoppio pandemia
Genova, 18 mag. (askanews) - "I lavoratori non sono una merce,
non siamo schiavi di Mittal". Scandendo questo e altri slogan a
Genova circa 500 operai dello stabilimento ex Ilva di Cornigliano
sono scesi in piazza questa mattina nonostante il divieto di
cortei previsto dal nuovo Dpcm. I lavoratori sono in sciopero da
venerdì scorso contro la decisione dell'azienda di prorogare e
allargare la cassa integrazione per il Covid-19. Da qui la prima
manifestazione dal lockdown. Il Segretario genovese della Fiom,
Bruno Manganaro
"Ne avremmo fatto anche a meno ma non sarà l'ultima. La crisi
morderà alle caviglie di tanti lavoratori mettendo in discussione
salari e posti di lavoro. Noi costretti dall'arroganza di Mittal
abbiamo deciso di farla oggi".
La Fiom Cgil di Genova ha annunciato l'intenzione di inviare un
esposto alla Procura contro Arcelor Mittal, "che - si legge in
una nota del sindacato - usa la cassa integrazione come arma di
ricatto verso il governo nella sua trattativa riservata.
Vi è - prosegue la nota della Fiom - un utilizzo illegittimo
dello strumento della cassa integrazione, avendo le prove che gli
ordini commerciali per lavorare esistono e che certificheremo
alla Procura".
Gli operai in corteo, che i sindacati hanno definito una
"passeggiata civile", hanno raggiunto la prefettura del capoluogo
ligure, dopo aver sfilato per le strade del ponente e del centro
cittadino partendo dai cancelli dello stabilimento. Il
coordinatore della rsu Arcelor Mittal di Genova, Armando Palombo:
"Ci siamo comportati con senso civico a differenza
dell'atteggiamento arrogante di Mittal", ha detto.
È in programma in prefettura un incontro tra azienda, sindacati
e istituzioni locali.