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Venerdì, 29 Marzo 2024

Farmaci, Ferrante: vincente determina Aifa importazione parallela

Segretario generale AIM su importanza inserimento definizione

Roma, 13 mag. (askanews) - Ad un anno dal varo la determina introdotta da AIFA relativa all'agevolazione delle autorizzazioni per l'importazione

parallela di farmaci, si è confermata vincente. Lo evidenziano i dati del primo report sugli effetti delle procedure semplificate di negoziazione per l import dei farmaci paralleli pubblicati sul sito dell Agenzia del Farmaco.

Risultati più che soddisfacenti, a partire dalla riduzione delle tempistiche di approvazione, laddove il mercato dei medicinali di importazione parallela ha registrato ben 111 procedure semplificate con un tempo medio pari a 47 giorni.

Un vero e proprio processo di modernizzazione di questo mercato in Italia, con molteplici ricadute positive anche per il Servizio Sanitario Nazionale. Il segretario generale dell'Associazione Importatori Medicinali Italia, Enzo Ferrante:

"I prodotti di importazione parallela, con la riduzione del costo del 7%, oltre al risparmio per il Sistema sanitario nazionale portano al risparmio per il paziente, soprattutto se ha una cronicità e quindi acquista tanti farmaci in farmacia, andando a risparmiare sul prezzo al pubblico ha alla fine dell'anno una spesa molto ridotta. Il meccanismo sembra complesso ma non lo è,

perchè basti pensare che il prezzo del farmaco che viene acquistato da tutti noi è dato dalla differenza del prezzo del generico rispetto al prezzo del brand, il famoso ticket che paga il paziente".

L'import dei farmaci diventa allora a tutti gli effetti un servizio a beneficio della collettività. C'è però un altro tema importante collegato ai farmaci di importazione parallela. Una definizione che in Italia ancora non esiste e che vede la senatrice Elisa Pirro del M5S promotrice di una proposta emendativa che ha presentato al Disegno di Legge Concorrenza 2021 sulla necessità di inserire nel cosiddetto Codice dei medicinali ad uso umano, la definizione di "farmaco di importazione parallela", al fine di permettere il corretto inquadramento e perimetro della disciplina del mercato. Ancora Ferrante:

"C'è necessità di introdurre una definizione proprio per rafforzare questo strumento, per proteggerlo e soprattutto per sfruttarne tutti i vantaggi che ne possono derivare".

Tutto nell'ottica, grazie al processo autorizzativo semplificato, ed insieme all incremento delle referenze importabili, non solo di avvicinarci agli standard europei ma di permettere soprattutto di valorizzare un settore che in altri Paesi genera risparmi di miliardi di euro.

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