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Giovedì, 28 Marzo 2024

Giallo Ponza, spunta una lettera anonima nel caso di Gimmy Pozzi

Il papà "porta dove non volevamo", "scritta da uomo istituzioni"

Roma, 27 apr. (askanews) - Spunta una lettera anonima nel caso di Gianmarco Pozzi, detto "Gimmy Strong", il 28enne romano campione di kickboxing trovato morto in circostante mai chiarite il 9 agosto 2020 sull'isola di Ponza. Sono ormai passati 21 mesi e al padre di Gianmarco, Paolo Pozzi, è arrivata a casa una missiva scritta al computer, che contiene affermazioni molto gravi riguardanti due inquirenti coinvolti nel caso e che, se confermate, potrebbero cambiare il corso delle indagini.

"Circa 7-8 giorni fa mi è arrivata una lettera a casa, chiaramente anonima, in cui si parla di due personaggi coinvolti nelle indagini, che interagiscono privatamente. Penso sia una cosa grave, a quel punto, su consiglio dell'avvocato, ho preso la lettera e l'ho inviata al pm con una raccomandata velocissima", ha raccontato Paolo ad askanews.

"Secondo me chi ci scrive è qualcuno che fa parte dell'apparato dello Stato, perché per come è formalmente scritta nei modi e nella maniera, sembra un personaggio delle istituzioni", ha aggiunto.

"Indagini fatte male fin dall'inizio e adesso anche questa illazione, non so se sia vera o falsa, perché la lettera è anonima, però porta sempre del marcio sulle indagini, su qualcosa che non è stato fatto nell'immediatezza", ha sottolineato.

"Io vorrei un segnale dal presidente della Repubblica Mattarella e dal ministro Cartabia, per la seconda volta ho inviato la seconda raccomandata 3-4 giorni fa, io voglio essere sentito, perché ci sono troppe anomalie. Mio figlio l'hanno ucciso, ma perché le indagini le hanno condotte in una maniera pessima?", si è sfogato il papà, che cerca giustizia e verità per suo figlio, cercando di superare un muro quasi invalicabile.

"I sospetti vanno su cose che io non volevo, ma purtroppo la realtà ci porta là, cose che gente mi dice da mesi e mesi, io non volevo, io voglio soltanto sapere chi ha ucciso mio figlio, voglio la verità e la giustizia", ha affermato.

"Sono 21 mesi e non ho ricevuto nulla, né dal magistrato, che devo dire ultimamente l'ho incontrato e mi ha fatto un ottimo effetto, il pm Flavio Ricci, però non ho segnali di niente, non mi sembra normale, io sono la parte offesa, mi volete dire qualcosa, mi volete aiutare?", ha chiesto con forza il papà di Gimmy.

Sul corpo di Gianmarco Pozzi, ritrovato in un'intercapedine non lontano dall'abitazione dove alloggiava e con numerosi segni di violenza, confermati da una perizia di parte della famiglia tramite le numerose foto scattate dopo il ritrovamento, fu eseguita solo un'ispezione cadaverica e non un'autopsia. Il corpo di Gimmy è poi stato cremato.

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