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Giovedì, 28 Marzo 2024

I pescatori di Mazara del Vallo in rotta verso casa

Odissea finita dopo 108 giorni di detenzione in Libia

Milano, 18 dic. (askanews) - Sono in rotta verso casa con le loro barche, attesi da amici e familiari, liberi dopo 108 giorni di prigionieri in Libia, i 18 pescatori dei pescherecci "Medinea" e "Antardide", appartenenti ella flotta di Mazara del Vallo (Tp), detenuti per oltre 3 mesi a Bengasi, in Libia con l'accusa di aver sconfinato. A scrivere la parola "fine" in questa vicenda iniziata il primo di settembre è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che insieme al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è volato a Bengasi per trattare la liberazione dei marittimi.

"Davanti a questi risultati l'Italia deve mostrarsi unita - ha detto DI Maio - sono questi i risultati che devono renderci orgogliosi. Vorrei ringraziare il corpo diplomatico e la nostra Intelligence esterna, l'Aise e tutti i servitori dello Stato che hanno contrinuito all'operazione".

Gli equipaggi dei due pescherecci sono composti da 8 italiani, 6 tunisini, 2 filippini e 2 senegalesi; erano stati fermati ad una quarantina di miglia dalle coste della Libia, in un'area da 15 anni rivendicata dal Paese nordafricano. Da quel momento, soltanto due brevi telefonate ai parenti hanno interrotto il lungo silenzio del sequestro.

In oltre tre mesi, tantissime sono state le manifestazioni dei familiari dei pescatori, e di semplici cittadini, per chiedere l'intervento risolutivo del governo. Bengasi è il quartier generale del maresciallo Khalifa Haftar, e adesso si cercherà di capire se e quanto questo abbia inciso nella vicenda.

Intanto, mentre i pescatori fanno rotta verso la Sicilia, a Mazara del Vallo è grande la felicità e la commozione di sindaco e cittadini.

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