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Venerdì, 19 Aprile 2024

I riders ai tempi del coronavirus: portiamo un po' di felicità

"Un po' di ansia ma rispettiamo tutte le norme di sicurezza"

Roma, 19 mar. (askanews) - Ristoranti e locali chiusi alla clientela, ma non per il servizio take away, tassativamente consegnato, però, direttamente a casa. Aumenta così il lavoro per i riders in tutta Italia.

Guanti e mascherina, distanza di sicurezza, questa categoria professionale spesso al centro delle cronache per essere sfruttata e sottopagata, ai tempi del coronavirus lavora più del solito, con un po' di paura, ma qualcuno anche con positività.

Come Emanuele Zappalà, che fa le consegne per Deliveroo a Roma:

"Avevo paura all'inizio ora lo vivo come un aiuto a sopravvivere in questo momento, le persone adesso hanno bisogno anche della pasta, della pizza, del gelato, c'è bisogno di vivere di qualcosa".

"Non è facile, è complesso anche per noi il periodo, ma vedere una famiglia che magari ora ha ricevuto il tiramisù e ha spezzato questa giornata di reclusione a me non dispiace".

La procedura per le consegne rispetta le norme di sicurezza.

"Io devo arrivare dove mi dice il cliente, sotto casa o davanti al pianerottolo, dentro questa borsa ho un'altra borsa, la prendo e la lasco chiusa e il cliente si trova il pacchetto, se lo apre, aspetto che lui ritiri il prodotto e quando il cliente ha finito io mi riprendo la borsa vuota, fa tutto lui".

E in tempi di pandemia e ansia generalizzata sul futuro, basta poco per allietare la giornata di chi lavora. "Nelle note di consegna vedo che era lo stesso cognome che ordinava, era la sorella che non poteva essere presente e per il compleanno mandava una tortina monoporzione, sono arrivato e la sorella è rimasta basita, era felicissima, non se l'aspettava, mi vengono le lacrime a pensarci e guarda ne avrò fatte 10mila di consegne, ma questa la porterò sempre dentro di me".

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