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Martedì, 23 Aprile 2024

Il banchiere: AstraZeneca con SputnikV significa più vaccini

Vincenzo Trani da Mosca: mercato vede di buon occhio cooperazione

Milano, 17 dic. (askanews) - "Una vittoria per tutti, perché ci aiuterà ad avere più vaccini, in tempi rapidi, anche in Europa". Così Vincenzo Trani, banchiere e primo italiano a vaccinarsi con il russo Sputnik V vede le prospettive di collaborazione tra l'istituto Gamaleya di Mosca e la britannica AstraZeneca per sperimentazioni cliniche destinate a migliorare l'efficacia di un vaccino contro il Covid-19.

"L'istituto Gamaleya è sempre stato molto attivo a livello internazionale ed è particolarmente conosciuto per la cura dell'Ebola e il vaccino contro l'Ebola. Ha da sempre tenuto delle relazioni molto forti con tanti istituti italiani e con tanti centri studio. Ma non solo in Italia. Devo dire che è stato molto attivo anche oltreoceano".

Trani è stato il primo a crederci tanto da sottoporsi al vaccino russo prima di altri stranieri, come da ultimo Oliver Stone, icona del cinema americano che nonostante i suoi 74 anni ha dichiarato di aver già ricevuto la prima dose.

L'auspicio è chiaramente che la somministrazione del vaccino AstraZeneca contro il Covid 19 entri a regime al più presto anche in Italia.

"Credo che questo sia un tema importante: la velocità è essenziale", dice Trani, presidente della Camera di Commercio italo-russa. "È bello vedere come scienziati di tutto il mondo lavorino insieme. È bello vedere come i risultati di tanti mesi di lavoro si uniscano insieme in un unico prodotto. Credo che anche il mercato veda di buon auspicio questa cooperazione".

Nel frattempo da oggi è iniziata la produzione di Sputnik V a San Pietroburgo che arriverà alla fine del mese a 1 milione di dosi, per entrare a regime a 3-4 milioni di dosi al mese. Una vera corsa contro il tempo. Sia il vaccino AstraZeneca, sia Sputnik V vengono somministrati in due dosi, ma laddove il primo utilizza vettori adenovirali di scimpanzé, Sputnik utilizza vettori adenovirali umani.

Sputnik V nelle due dosi (prime e boost) utilizza diversi vettori adenovirali umani. Secondo gli scienziati russi questo approccio innovativo previene una reazione immunitaria al vaccino e fornisce anche una risposta immunitaria più forte e a lungo termine rispetto ai vaccini che utilizzano lo stesso componente per entrambe le inoculazioni.

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