rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024

"Il delitto Mattarella", un film su una storia non raccontata

Dal 2 luglio l'opera di denuncia di Aurelio Grimaldi su Piersanti

Roma, 19 giu. (askanews) - Con "Il delitto Mattarella" Aurelio Grimaldi porta al cinema, dal 2 luglio una delle storie meno raccontate d'Italia, quella dell'omicidio del fratello maggiore del presidente della Repubblica, Piersanti, il 6 gennaio 1980. L'allora presidente della Regione Sicilia voleva ristabilire la legalità in un'amministrazione fortemente collusa con la mafia. Per il suo omicidio sono stati condannati all'ergastolo come mandanti vari boss, ma Grimaldi nel film fa emergere soprattutto la connivenza della corrente andreottina siciliana della Democrazia Cristiana, da Salvo Lima a Vito Ciancimino.

Le indagini sul delitto Mattarella hanno portato alla luce una intricata rete di relazioni tra mafia, politica, Nar e neofascisti, banda della Magliana, Gladio e Servizi Segreti. Il regista ricostruisce questa rete in maniera lucida, in un racconto di denuncia alla Francesco Rosi, interpretato da bravissimi attori, come David Coco, Donatella Finocchiaro, Tony Sperandeo e Leo Gullotta.

Secondo Grimaldi c'è stata una sorta di oblio collettivo, di rimozione generale su questa figura. Solamente a Palermo, infatti, e in nessun'altra città d'Italia, c'è una strada intitolata a lui.

Aurelio Grimaldi: "All'inizio io mi chiedevo: come è che nessuno in 35 anni ha fatto un film o una fiction su questo? Nelle fiction si sono occupati di tutte le vittime di terrorismo e di mafia in qualche maniera . Poi strada facendo mi sono chiesto: ma come l'avrebbero messa la questione di quanto è emerso nel processo Andreotti, di Salvo Lima, Ciancimino, Gioia, la Democrazia Cristiana collusa, di Gladio che era pagato dalla Cia per impedire il governo con i comunisti? E quindi forse si è pensato che non era il caso".

Si parla di

Video popolari

"Il delitto Mattarella", un film su una storia non raccontata

Today è in caricamento