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Venerdì, 19 Aprile 2024

Il piano del Wwf per salvare la natura italiana entro il 2030

Una nuova legge quadro e politiche coerenti per le aree protette

Milano, 4 giu. (askanews) - Siamo nel decennio del "ripristino dell'ecosistema" lanciato dall'Onu, in cui tutti i Paesi al mondo sono spronati a impegnarsi per passare dallo sfruttamento alla salvaguardia della natura; l'Europa chiede che entro il 2030 il 30% dei mari e delle terre di ogni Stato sia tutelato. Ma l'Italia come è messa? Il Wwf ha fatto il punto in occasione della Giornata dell'Ambiente (e della concomitante Festa delle Oasi, 5 e 6 giugno) rilevando criticità e presentando un piano. "Un cantiere per la natura d'Italia", ha spiegato ad askanews

Gaetano Benedetto, presidente del Centro Studi Wwf.

"Wwf ha fatto una analisi sul sistema delle aree protette italiane, sia terrestri che marine. Molte le contraddizioni emerse, soprattuto il fatto che le areee di interesse comunitario, che hanno habitat e specie di interesse comunitario non sono ancora strettamente connesse al sistema delle aree protette, occorre quindi aver un piano di azione che attui la strategia nazionale per la biodiveristà e faccia delle aree protette italiane un vero e proprio sistema", ha detto.

"Per questo il Wwf ha aperto un cantiere di lavoro che coinvolgerà decine di esperti che andranno a disegnare questo piano di azione e ad immaginare una nuova legge quadro che comprenda le aree protette, ma che sia una legge per la tutela della natura italiana ovunque quindi anche fuori dalle aree protette".

Azioni che hanno l'obiettivo di portare a una politica ambientale più unitaria e coerente per salvaguardare il Paese con la più ricca biodiversità d'Europa.

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