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Martedì, 16 Aprile 2024

L'enorme scoperta di terre rare nella regione artica della Svezia

Maxi-giacimento unico in Europa. Potrebbe garantire svolta green

Milano, 13 gen. (askanews) - Un maxi giacimento di terre rare, utilizzate dai telefoni cellulari ai missili, è stato trovato in Svezia. Al momento nel Vecchio Continente non vengono estratte terre rare e la scoperta è stata salutata come un modo per ridurre la dipendenza dell'Ue dalla Cina.

"Questo è davvero un giorno importante per la Svezia e per l'intera Unione europea. È un evento significativo che può svolgere un ruolo chiave nel garantire una transizione verde all'interno dell'Ue", ha dichiarato la ministra svedese per l'Energia, Ebba Busch.

Una scoperta decisiva anche per la transizione verde, visto il previsto aumento della domanda di veicoli elettrici e di turbine eoliche. Da notare che fino ad oggi circa il 98% delle terre rare utilizzate nell'Ue nel 2021 è stato importato dalla Cina.

"Non sappiamo in realtà quanto sia grande e come possa essere utilizzato lo sviluppo di questo giacimento. Oggi è di gran lunga il più grande deposito di terre rare in Europa", ha dichiarato Jan Mostroem, ceo del gruppo minerario svedese Lkab.

Secondo le prime informazioni pare sia siano state trovate oltre un milione di tonnellate nel giacimento nell'estremo nord della Svezia. Sebbene significativa, questa è una frazione delle riserve mondiali di 120 milioni di tonnellate, secondo una stima statunitense.

Il termine terre rare si riferisce a un gruppo di 17 elementi che vengono utilizzati per realizzare una gamma di prodotti e infrastrutture sempre più importanti per la vita di tutti i giorni.

Possono essere trovati in cellulari, dischi rigidi e treni. Ma sono importanti anche per la tecnologia verde, comprese le turbine eoliche e i veicoli elettrici. Alcuni sono essenziali per attrezzature militari come i sistemi di guida missilistica.

L'estrazione è difficile e potenzialmente dannosa per l'ambiente. La domanda dovrebbe aumentare di cinque volte entro il 2030.

Le materie prime scoperte di recente potrebbero non raggiungere il mercato prima di 10-15 anni, ha affermato Mostroem. I processi di autorizzazione richiedono tempo a causa delle valutazioni del rischio ambientale. Ma Mostroem ha invitato le autorità ad accelerare il processo, "per garantire una maggiore estrazione di questo tipo di materia prima in Europa".

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