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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Life Sciences, al via Centro Coordinamento Infrastrutture Ricerca

Corda (DSB-Cnr): porta d'accesso ai servizi dei nodi ESFRI

Roma, 29 set. (askanews) - La ricerca in ambito biomedico è destinata ad avere un forte sviluppo. La pandemia ha messo in evidenza l'importanza di un approccio interdisciplinare e di un rapporto sempre più stretto tra ricerca e industria. Le Scienze della Vita rappresentano uno dei settori di attività del Cnr che ora viene investito della responsabilità del Centro Nazionale di Coordinamento per le Infrastrutture di Ricerca in ambito Biomedico, istituito nel contesto del Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027.

A spiegare obiettivi e funzionamento del CeNCo è la coordinatrice Daniela Corda, Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche (DSB) del Cnr.

"É un'iniziativa costruita all'interno del Dipartimento di Scienze Biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche per coordinare o meglio creare una rete tra le infrastrutture in maniera da renderle più fruibili e conosciute dalla comunità scientifica. Con comunità scientifica intendo sia la comunità accademica ma ancor più la comunità dei ricercatori industriali e delle industrie che grande vantaggio potrebbero trarre da tale iniziativa e che non sempre usufruiscono delle infrastrutture di ricerca europee come si dovrebbe.

La rete inizia da un numero di infrastrutture della mappa ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructures) cioè quelle riconosciute a livello europeo che quindi hanno un marchio di qualità e alle quali si può accedere in maniera controllata, con progetti ben definiti e che vengono valutati dalle infrastrutture stesse.

Noi siamo partiti da quelle infrastrutture che sono affidate al Cnr dal ministero della Ricerca quindi è il Cnr che risponde all'Europa di queste infrastrutture, e in particolare da quelle che essendo in Life Sciences sono affidate al Dipartimento di Scienze Biomediche. Ovviamente le infrastrutture di ricerca coprono tutti gli ambiti del sapere ma noi siamo partiti da queste perché sono quelle che conosciamo meglio, che già gestiamo e quindi sarà più facile metterle in rete".

Obiettivo dichiarato del CeNCO è dunque facilitare il percorso che porta dalla ricerca al trasferimento tecnologico:

"Mettere insieme comunità scientifica, sia accademica che industriale, portare le ricerche a un livello di sfruttamento, di potenziamento e quindi eventualmente arrivare al technology transfer completo.

In ricerca non è importante solo l'idea e l'operatore ma sono importanti le tecniche e gli strumenti e soprattutto le tecnologie di frontiera e noi possiamo dire che queste in ambito Life Sciences le abbiamo tutte: bioinformatica, genomica, l'imaging medico, cellulare, le strutture delle proteine".

Il lavoro di preparazione del CeNCo è iniziato diversi mesi fa e oggi il Centro è pronto a svolgere il suo ruolo.

"Abbiamo un piano operativo che è stato presentato sia alla presidenza del Cnr che al ministero della Ricerca; c'è un gruppo di lavoro costituito dai responsabili delle infrastrutture europee ESFRI operanti in Italia e abbiamo preparato uno sportello al quale si potrà accedere da oggi e quindi cominciare a fare questo percorso di monitoraggio e diffusione. Noi crediamo che una rete come questa sia importante non solo nel progredire dei vari progetti ma è importante come formazione, per la divulgazione e soprattutto per lo sfruttamento del nostro trovato, delle scoperte che la comunità scientifica, e ripeto sia accademica che industriale, può offrire alla società".

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