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Giovedì, 25 Aprile 2024

Myanmar, esperta: golpe è un assalto a democrazia già fragile

Prof Lee, ex inviata Onu, usa toni duri contro Aung San Suu Kyi

Roma, 1 feb. (askanews) - Il golpe militare in Myanmar è "un assalto alla democrazia, una democrazia allo stato attuale fragile". Così Yanghee Lee, professoressa universitaria di Seoul, che in precedenza ha lavorato come inviata speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani, nel giorno in cui i militari hanno preso il potere, arrestando la leader democraticamente eletta Aung San Suu Kyi e dichiarando un anno di stato d'emergenza.

"È un assalto alla democrazia, la democrazia fragile che il Myanmar conosce attualmente. Ci aspettavamo che Aung San Suu Kyi muovesse mari e monti per la democrazia, ma in realtà non lo ha fatto", ha denunciato in un'intervista con Afp.

"È stato sotto la sua supervisione che sono stati arrestati più giornalisti, sono stati detenuti più studenti attivisti, più leggi draconiane sono state approvate e abbiamo assistito al genocidio del popolo Rakhine", ha aggiunto.

Il generale e capo delle forze armate "Min Aung Hlaing voleva essere presidente, così da restare al potere. Il motivo per cui ha bisogno di stare al potere è che la sua famiglia ha molti interessi nel mondo degli affari. Gli affari che sono gestiti dai militari, o i suoi alleati, o i suoi soci".

"La gente ha vinto con una maggioranza più grande, la Lega nazionale per la democrazia (NLD) l'ha fatto e credo che dobbiamo rispettarlo e focalizzarci sul fatto che la gente ha votato per la Lega nazionale per la democrazia".

"Non sono sicura quanti di quei voti fossero per Aung San Suu Kyi e, come detto, sotto il suo controllo sono avvenute così tante atrocità, credo che sia tempo per la comunità internazionale di ripensare il modo in cui vogliono approcciare o gestire la situazione in Myanmar e con chi vogliono trattare", ha concluso.

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