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Venerdì, 19 Aprile 2024

Nelle turbolenze della contemporaneità: i Masbedo a ICA Milano

Memoria, archivi, frontiere: una mostra sull'idea di Sicilia

Milano, 15 ott. (askanews) - Una riflessione a più livelli su quella che, in fondo, possiamo definire l'idea di un luogo come la Sicilia, filtrata dalla pratica artistica di Masbedo, il duo formato da Nicolò Massazza e Jacopo Bedogni, che tra film, installazioni e performatività rappresenta una delle anime più vive della scena italiana contemporanea. E all'Istituto contemporaneo per le arti di Milano arriva la loro mostra "Perché le frontiere cambiano".

"L'ICA - ha detto Bedogni ad askanews - è un dispositivo incredibile, che permette di lavorare tantissimo e giocare con gli spazi. Essendo un luogo neutro, ma che ha una sua forza e il nostro lavoro tendenzialmente si plasma intorno agli spazi, per noi è stato un piacere essere qui, vista anche la totale libertà che abbiamo avuto nel differenziare i due piani".

Una libertà che prende le forme, come sempre con i Masbedo, di una crossdisciplinarietà delle pratiche. In coerenza con lo spirito, ci assicura Massazza, di una ricerca che non ha nessuna voglia di fermarsi. "Io credo - ci ha spiegato - che le frontiere, soprattutto quelle di un artista, sono frontiere destinate continuamente a cambiare, e credo ci sia un'immagine perfetta, questa frase che dice che su una pietra che rotola non cresce il muschio. Questo è importante, perché le frontiere che cambiano hanno sicuramente un'attitudine pericolosa, connessa secondo me all'idea di sublime, ossia qualcosa che si sposta, ferisce, lascia traccia, ferisce, ma l'unico senso che c'è in tutto questo è quello di trovare un'identità nuova, un'appartenenza nuova".

Tra il celebre camion Videomobile, la storia della casa di produzione cinematografica siciliana Panaria, e le suggestioni del Gattopardo, ripensate però alla luce della cultura Tamil, la mostra trova una sua dimensione concreta, qui e ora. "E' una mostra - ha commentato Alberto Salvadori, direttore di ICA e curatore dell'esposizione - che è un sistema narrativo, immaginifico, sulla storia del cinema, la storia di una terra straordinaria, mitopoietica per eccellenza che è la Sicilia, e quindi è veramente un grande viaggio nella nostra cultura e nella nostra capacità di rendere straordinario qualsiasi dettaglio che ci sta attorno".

Le frontiere certo, ma anche l'impossibilità di non considerare il passato e le sue tracce. "La memoria - ha aggiunto Nico - è uno stabilizzatore di quelle che sono le turbolenze della contemporaneità". "L'archivio - gli ha fatto eco Jacopo - diventa un dispositivo di lancio di nuove progettazioni e di nuova immaginazione".

Si starebbe a guardarli e ad ascoltarli per ore, eppure i Masbedo, per loro stessa ammissione, aspettano solo di ripartire, di battere altre strade, di continuare a cercare. Ed è chiaro che va bene così.

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