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Giovedì, 28 Marzo 2024

Putin rievoca la minaccia nucleare e accusa l'Occidente

Sospende trattato New Start. "Essere forte diritto della Russia"

Milano, 21 feb. (askanews) - Il presidente russo Vladimir Putin attribuisce all'Occidente la colpa del conflitto in Ucraina e rievoca ancora una volta una nuova minaccia nucleare: "Annuncio che la Russia sta sospendendo la sua partecipazione al nuovo trattato START".

L'annuncio, forse il più pesante della giornata, è contenuto nel messaggio alla nazione che Putin ha tenuto oggi. In sostanza Mosca sospenderà la sua partecipazione al trattato New Start con gli Stati Uniti, che limita gli arsenali nucleari strategici per entrambe le parti: il documento era stato firmato a Praga nel 2010, era entrato in vigore l'anno successivo ed era stato prorogato nel 2021 per altri cinque anni subito dopo l'insediamento del presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

L'annuncio è arrivato alla fine delle quasi due ore di discorso di Putin. Gran parte di esso è stato dedicato alle ragioni della guerra in Ucraina. Per Putin "sono i paesi occidentali che hanno iniziato", "noi abbiamo usato e stiamo usando la forza per fermarla". E ancora: "Essere forte è diritto della Russia".

Nel suo intervento il leader russo ha declinato l'intero ventaglio di accuse all'Occidente ma con una retorica particolarmente aggressiva, che descrive una Russia che ha subito per anni, ma che ha "la ragione dalla propria parte".

"La responsabilità di alimentare il conflitto ucraino, la sua escalation e il numero di vittime ricade interamente sulle élite occidentali e, naturalmente, sull'attuale regime di Kiev, per il quale il popolo ucraino è essenzialmente un estraneo. L'attuale regime ucraino non serve i suoi interessi nazionali, ma quelli di paesi terzi", ha concluso Putin.

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