Ricerca, Pisa: la scuola Sant'Anna guarda oltre l'emergenza Covid
Chiede alle istituzioni più sostegno per i giovani
Pisa, 9 dic. (askanews) - Da marzo è iniziato un periodo "particolarmente complicato" ma la Scuola Sant Anna di Pisa, che non ha mai interrotto l'attività di ricerca neanche nei mesi più duri del lockdown, può svolgere un ruolo di avamposto per sperimentare soluzioni nuove anche dal punto di vista organizzativo.
E' il quadro che emerge dalla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2020/2021 che ha visto, tra gli altri, gli interventi del ministro dell Università e della ricerca, Gaetano Manfredi, e del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
La prorettrice vicaria, Arianna Menciassi:
"Ci sono state molte domande anche di stranieri. Questo secondo momento di lockdown non ha facilitato l'arrivo di dottorandi specialmente dall'estero, però i laboratori son rimasti aperti, anzi, un po riorganizzandosi e un po le attività sperimentali con una buona organizzazione e alternanza sono andate avanti".
La rettrice Sabina Nuti, nel corso della sua prolusione, ha ripercorso gli ultimi 12 mesi della Scuola, partendo dai molteplici episodi positivi che avevano preceduto l emergenza covid-19. Ma -ha proseguito Nuti- da marzo è iniziato un periodo particolarmente complicato per la scuola come per tutte le università italiane.
"Direi di proseguire con la nostra attività di punta su aree di ricerca fondamentali per il futuro del mondo, aprire sempre di più le nostre porte a studenti di valore e di merito, stringere sempre di più un alleanza col soggetto privato perché ci si possa prendere cura del talento in Italia quale volano per la rinascita del nostro sistema".
La rettrice ha sottolineato come purtroppo l'Italia resti "la Cenerentola della spesa pubblica nella ricerca. Bisogna fare molto di più", ha detto rivolta alle istituzioni.