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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Salute, integratori alimentari: attenti al fai da te

Medici e studiosi danno vita ad un advisory board sulla qualità

Milano, 30 gen. (askanews) - Integratori alimentari: attenti al fai da te.

I principi attivi derivati dalle piante possono essere molto utili per la salute ma possono anche interagire con farmaci e altri alimenti vanificando - nel migliore dei casi - qualunque beneficio, o addirittura incidendo negativamente sulla nostra salute.

E il fatto che gli integratori siano di origine botanica, 'naturali', non deve essere interpretato come etichetta di 'innocuo', né come licenza di libera assunzione. "Ricordo sempre, scherzando, ma neanche tanto, che la cicuta che fu servita a Socrate era assolutamente un prodotto naturale che uccise appunto il filosofo - sottolinea Diego Maria Michele Fornasari, professore di farmacologia all'Università degli Studi di Milano - Scherzi a parte, i prodotti naturali per diversi motivi non sono necessariamente e automaticamente sicuri".

Per aiutare la comunità scientifica e medica ad approfondire opportunità e criteri per utilizzare gli integratori alimentari derivati dalle piante, dieci studiosi italiani e statunitensi - tra medici, nutrizionisti, ricercatori, chimici, farmacologi - hanno dato vita ad un 'Advisory board', organismo che ha presentato il primo documento su come approcciare il concetto di 'qualità degli integratori di origine botanica'.

Oltre alle risultanze strettamente scientifiche, la presentazione del documento ha offerto l'occasione per dare anche qualche consiglio ai consumatori su come orientarsi riguardo la sicurezza dei prodotti. "Un primo criterio è ovviamente quello proprio della qualità del prodotto, non entrerò in dettaglio, ma ovviamente la purezza del prodotto, dei componenti, è assolutamente fondamentale - spiega ancora Fornasari - Ma questo ancora non è abbastanza; per definire il concetto di sicurezza perché la sicurezza è anche qualche cosa si di relato al prodotto, ma è anche relato al paziente. E' un mondo molto complesso dove chiaramente l'utente finale non può muoversi da solo. Quindi il consiglio è prima di tutto fare riferimento al medico in primis al medico di famiglia ma anche il farmacista ha un suo ruolo il fai da te oggi potrebbe essere estremamente pericoloso".

Secondo i dati Censis sono 32 milioni gli italiani che consumano gli integratori alimentari, quasi 19 milioni dei quali in modo abituale. Francesca de Rensis, manager di Indena, azienda che produce e fornisce principi attivi e ingredienti ai marchi dell'industria degli integratori spiega i processi seguiti dall'azienda sul tema della qualità. "Innanzitutto partire dalla pianta; quindi assicurarsi che la pianta abbia una qualità ineccepibile e questo con vari metodi dalle analisi cromatografiche, fino alle analisi del dna - dice la manager di Indena - Ovviamente poi la pianta va purificata, quindi va ripulita da eventuali sostanze tossiche allergizzanti, e poi l'estratto va anche standardizzato in modo tale che la qualità sia replicata su tutti gli ingredienti e su tutti gli estratti. Poi ci vuole selezione dei fornitori:quindi controllo da parte dei nostri agronomi e botanici dei nostri fornitori di piante e di materie prime che rispettino ovviamente i principi di sostenibilità e biodiversità, fino ad un processo produttivo seguito dall'inizio alla fine che assicuri quindi che poi prodotto finito che arriva alle aziende produttrici di integratori sia di altissima qualità e sicurezza per il consumatore".

Indena investe circa il 10 per cento del suo fatturato in ricerca finalizzata alla qualità e alla sicurezza dei prodotti; nel 2019 oltre un milione sulla sola linea della curcuma. Ma i marchi che poi arrivano al consumatore di integratori, a loro volta devono impegnarsi per completare la filiera, informando prima di tutto i medici che sono gli attori principali per garantire un uso corretto.

Daniela Tidone, manager di Scharper, azienda produttrice di integratori. "Scharper è un'azienda farmaceutica che lavora in stretta collaborazione con Indena e questo ci consente di identificare le materie prime all'interno dei nostri integratori dal campo fino a oltre la commercializzazione del prodotto - commenta Daniela Tidone, manager di Scharper, azienda produttrice di integratori - Noi lo facciamo attraverso la comunicazione con i medici abbiamo una rete di informatori scientifici altamente preparati e che ogni giorno comunica con il medico da tutte le informazioni sulla qualità e la sicurezza del prodotto affinché il medico possa fornire la sicurezza delle soluzioni ai propri pazienti".

Il documento sulla qualità degli integratori di origine botanica ha ricevuto l'egida della SINut, Società italiana di nutraceutica.

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