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Giovedì, 25 Aprile 2024

Sda Bocconi e Atlantia, un hackathon per la mobilità sostenibile

Studenti da tutto il mondo per cercare nuove idee e proposte

Milano, 20 gen. (askanews) - Un hackathon per cercare soluzioni innovative in tema di mobilità. Alla Sda Bocconi di Milano 40 studenti provenienti da tutto il mondo si sono confrontati e hanno presentato i loro progetti ad alcune aziende leader nel settore, tra le quali anche Atlantia.

"Per Atlantia - ha detto ad askanews Ugo Govigli, direttore investimenti Intelligent Transportation System di Atlantia - i temi dell'innovazione e della sostenibilità sono assolutamente centrali e quindi per una società che gestisce infrastrutture fisiche, che la gente percepisce come fisiche, passare a un concetto di infrastrutture di prossima generazione in cui i dati, il digitale, le iniziative Green sono al centro dei nostri investimenti è qualcosa di fondamentale importanza, in cui abbiamo creduto fin dalla fondazione di Mobius nel 2021, laboratorio di Sda Bocconi di cui noi siamo socio fondatore".

La relazione tra l'azienda e l'università si focalizza sul grande tema del futuro delle città e quindi della nostra stessa vita come comunità. "Siamo partiti insieme - ci ha detto il professor Fabrizio Zerbini, docente di Practice in Marketing Management della Sda Bocconi - per cercare di capire come la mobilità si evolve verso forme più sostenibili ed efficienti. È una sfida fondamentale perché le nostre città e non solo stanno diventandosempre più popolate e non funzionano. Noi dobbiamo farle

funzionare e non bastano i motori elettrici. Stiamo lavorando su

questo, la mobilità del futuro".

Il progetto che è risultato vincitore dell'hackathon è stato proposto da tre studenti: Anna Vukulova, Jeonghwan Nam e Fabricio Fernandez Stroli, che ci ha presentato il progetto realizzato con l'azienda TUC.Technology, che partendo dalla difesa vorrebbe arrivare a soluzioni per la mobilità di tutti. "Il nostro compito - ci hanno spiegato gli studenti - era quello di capire come migliorare il prototipo che loro avevano già realizzato. Per

questo abbiamo ragionato su quale settore industriale puntare per primo e quindi abbiamo provato a pensare come il modello di business fosse scalabile per arrivare all'effettiva realizzazione".

Al centro di tutti i ragionamenti e i progetti, il tema della sostenibilità, ormai aspetto non più negoziabile. "Noi vogliamo fare sì che il mondo delle infrastrutture fisiche - ha aggiunto Govigli - sia un mondo sempre più verde e sempre più vicino alle esigenze delle persone".

"Abbiamo trovato molti stimoli che ci faranno riflettere. Poi - ha concluso il professor Zerbini - in mezza giornata non si cambia il mondo, ma possiamo ragionare con una prospettiva un po' più aperta. Ecco, una mobilità più aperta, che ci serve perché noi dobbiamo cambiare il modo in cui ci muoviamo".

Atteggiamento che, oggi, sembra essere indispensabile se si vuole provare davvero a dare un senso alla parola futuro.

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