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Giovedì, 18 Aprile 2024

Siria, escalation del conflitto e catastrofe umanitaria a Idlib

La provincia terreno di scontro fra russi e turchi

Roma, 28 feb. (askanews) - Immagini dalla città di Saraqib in Siria, una dei crocevia della provincia di Idlib, teatro di scontri feroci fra le forze del regime e i ribelli, ma anche fra Russia e Turchia. Qui l'escalation del conflitto è sempre più violenta. Il ministero della Difesa turco ha annunciato di aver neutralizzato 309 elementi delle forze del regime siriano per rappresaglia all'uccisione nella provincia di 34 soldati turchi sotto le bombe del regime di Assad.

La crisi geopolitica è anche una catastrofe umanitaria.

Nella città di Idlib e dintorni sono state chiuse tutte le scuote dopo i bombardamenti, che hanno colpito diversi istituti e suscitato la condanna internazionale. Il 25 febbraio le bombe hanno ucciso almeno venti civili, fra cui almeno 9 bambini. A morire non sono solo gli studenti ma le famiglie degli sfollati delle città vicine che nelle scuole hanno trovato rifugio.

Abdo Sale Takko abu-Saleh è uno sfollato di Masibin: "Siamo circa trecento famiglie in questa scuola e 200 nella scuola vicina. Sono arrivati gli aerei e hanno bombardato. Abbiamo estratto dalle macerie forse 18 persone, pezzi di corpi coperti di terra. Dopo il bombardamento la gente si è trasferita per strada, forse faremo anche noi così".

Il conflitto siriano è una guerra civile ma anche un risiko dove giocano diversi attori esterni. Russia e Iran sono i principali sostenitori del regime di Basher al Assad; la Turchia supporta alcuni dei gruppi ribelli.

Idlib è l'ultima provincia siriana dove restano porzioni significative di territorio in mano ribelle. Questa è Kafranbel, città simbolo della rivoluzione, una delle roccaforti ribelli fin dal 2011, da poco ripresa dall'esercito di Assad.

Con la nuova offensiva del regime nella provincia, sostenuta dagli aerei russi e da soldati iraniani sul terreno, la speranza di un cessate il fuoco è scomparsa. Numerose posizioni turche sul territorio sono rimaste isolate.

Intanto la Turchia fa pressione sull'Europa, e ha deciso di non bloccare più i migranti che vogliono entrare nel continente.

L'Europa appare impotente. Da Napoli il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato di uno "scandalo umanitario" a Idlib chiedendo una condanna del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

"La distruzione dei centri medici, il mancato rispetto dei diritti umani, gli attacchi contro i civili non possono essere accettati" ha detto Macron.

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