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Venerdì, 19 Aprile 2024

Svelato per la prima volta l'Autoritratto di Benvenuto Cellini

Conferenza internazionale a Verona per i 450 anni dello scultore

Roma, 5 nov. (askanews) - In occasione della nascita di Benvenuto Cellini e a 450 anni dalla scomparsa del grande scultore ed orafo fiorentino, la città di Verona, con il Patrocinio della Regione del Veneto, rende omaggio ad uno dei più noti rappresentanti della scultura manierista italiana.

Dell'"orafo sanguinario" è stato per la prima volta svelato in Italia l'Autoritratto - olio su carta di cm 61x48 - datato intorno alla seconda metà del Cinquecento.

Riapparsa nel mercato antiquariale parigino nel 2005, l'opera è rimasta sino ad oggi in collezione privata e grazie alle analisi scientifiche - condotte da Silvain Brams nel laboratorio dell'Istituto d'Arte di Conservazione e del Colore di Parigi (IACC) - e agli studi critici condotti sull'opera da Annalisa di Maria e Andrea da Montefeltro, nel corso di questi quindici anni è stato possibile attribuirne con certezza la paternità al grande Cellini, le cui poche opere autografe sono oggi nei musei più importanti del mondo.

Annalisa di Maria, studiosa d'arte: "Oggi è una giornata veramente importante perché quest'opera arriva in Italia per la prima volta dopo un successo internazionale e ci riporta e ci fa vedere il volto di uno dei più grandi rappresentanti dl manierismo italiano. Abbiamo riscoperto il grande pittore nell'unica opera pittorica che doveva rappresentare tutta la sua vita".

L'Autoritratto dipinto, di grande valore storico artistico oltre che autobiografico - rappresenta ad oggi l'unica opera d'arte pittorica sopravvissuta dell'artista, la cui fisionomia, ben nota attraverso il celebre affresco del soffitto di Giorgio Vasari a Palazzo Vecchio di Firenze del 1563 è di fondamentale importanza per l'identificazione del volto stesso del Cellini in alcune delle sue opere d'arte più note.

Andrea da Montefeltro, biologo e ricercatore: "E' stata una grande sorpresa anche perché a mio avviso rappresenta una sorta di eredità lasciata da Cellini. Il suo dissiduo interiore qui sembra metterla in evidenza molto più delle oper scultoree che ha prodotto".

All'interno della Sala Convegni del Palazzo di Gran Guardia di Verona si è tenuto un Convegno Internazionale curato da Annalisa Di Maria e Andrea da Montefeltro, membri della Commissione di esperti di Arte e Letteratura del Centro UNESCO di Firenze con la partecipazione e collaborazione del Club per L'UNESCO di Verona.

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