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Giovedì, 25 Aprile 2024

Terremoto in Siria, si dorme al freddo per strada e mancano aiuti

La tragedia di chi ha perso tutto: "Non sappiamo dove andare"

Roma, 9 feb. (askanews) - La tragedia del terremoto che ha colpito Turchia e Siria riguarda anche i sopravvissuti che non hanno più nulla e passano giorno e notte per strada, al freddo. In Siria nella città di Jandairis, controllata dai ribelli, c'è una lunga fila di auto e camioncini lungo la strada dove in molti cercano di ripararsi e riscaldarsi. Altri sono costretti a radunarsi sui marciapiedi o cercano rifugi di fortuna sotto gli alberi e in mezzo in campi.

"Abbiamo dormito qui nel camion dopo che il nostro edificio è stato danneggiato dal sisma - racconta Mohammed al-Hayani, sfollato di Hayyan - non possiamo tornare a casa perché potrebbe crollare in caso di scosse di assestamento. Stiamo qui sul marciapiede e nel camion, io e la mia famiglia siamo rimasti per strada".

"Le nostre case sono crollate, ora ci stiamo rifugiando sotto gli alberi, dove altro possiamo andare? Abbiamo materassi di spugna e coperte, solo questo", dice Youssef al-Hasawy di Aleppo.

"Per non morire, dove altro può andare la gente? Non hanno alternative, non ci sono case, non ci sono tende, dove possono andare? Possono solo riposare qui finché la situazione non migliora".

In Siria è emergenza: le aree controllate dai ribelli vicino al confine con la Turchia, duramente colpite dal terremoto, non possono ricevere aiuti dalle zone della Siria controllate dal governo senza l'autorizzazione di Damasco. Le Nazioni Unite hanno chiesto di facilitare l'accesso a quelle zone, avvertendo che le scorte di soccorso saranno presto esaurite e hanno chiesto di "mettete da parte la politica" per permettere all'Onu di "portare avanti il lavoro umanitario".

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