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Giovedì, 28 Marzo 2024

Un 2020 difficile anche per l'autotrasporto, ma avanza il green

E' quanto ermerge dall'Osservatorio Continental Italia

Roma, 1 giu. (askanews) - Tra chiusure, blocchi alla circolazione e restrizioni dovute all'emergenza sanitaria ed economica in atto, il 2020 è stato un anno difficile anche per il mondo del trasporto merci e persone su strada. Continental, brand che da 150 anni fa della sicurezza su strada e dell'innovazione tecnologica la propria missione, ha realizzato un Osservatorio sui macro trend del trasporto pesante. L'obiettivo è di fornire una panoramica completa del settore e capire quanto ha inciso la pandemia sullo sviluppo del parco circolante, analizzando anche i tipi di alimentazione. Lo scorso anno è stato critico per le immatricolazioni, come racconta l'amministratore delegato di Continental Italia, Alessandro De Martino:

"Era inevitabile che il lockdown rallentasse i volumi di immatricolazione, però meno sul trasporto merci che ha continuato a funzionare, addirittura i furgoni sono quasi cresciuti perché con tutto il traffico delle vendite online c'è stato un 'boom'. Invece ha colpito molto più duramente il trasporto persone, direi un -14% per quanto riguarda le merci e un -30% per quanto riguarda le persone. Non solo in Europa, ma anche in Italia ci sono stati cali tutto sommato simili, anche se le persone all'estero sono calate un pochino di meno".

Il tema della sostenibilità è destinato a incidere anche sul trasporto pesante, dove si fa strada l'alimentazione elettrica, come prosegue a spiegare De Martino:

"Certamente sta crescendo l'ibrido dove si sta investendo molto e qui di nuovo dovremmo distinguere merci da persone, sulle persone ci sono ovvie ragioni per lavorare su un trasporto pulito. C'è una strategia a medio termine che è quella di lavorare sulle celle di idrogeno nel medio termine sul pesante, non così sul vettura. Quindi c'è stato un incremento del 209% dei mezzi ibridi e le percentuali possono crescere di molto se guardiamo indietro di qualche anno, ovviamente oggi c'è un'offerta ben diversa da quella del passato e gli autobus stanno crescendo molto significativamente, mentre l'elettrico oggi direi è molto, molto lento su questa segmentazione. Infine non dimentichiamoci del metano che continua a crescere da anni, mentre il gasolio sta calando fortemente".

Anche in Italia il tema della sostenibilità ambientale è destinato ad assumere sempre più importanza. Dall'Osservatorio emerge infatti che oltre il 91% degli automezzi circolanti sono a gasolio, mentre gli elettrici e gli ibridi hanno una quota dello 0,1% ognuno. Il paese ha quindi bisogno di recuperare terreno come conferma l'amministratore delegato di Continental Italia:

"Il parco circolante in Italia è piuttosto vecchio, il 14% degli autocarri ha oltre 30 anni e solo il 3% ha massimo di un anno. Sul trasporto persone la situazione è un po' migliore: un 25% dei mezzi ha oltre 20 anni, gli altri sono più giovani, chiaramente c'è un'evoluzione legata anche al fatto che si tende a crescere come dimensioni media di flotta e quindi a investire sui mezzi. Noi pensiamo che ci sia certamente un incremento in questi anni della fascia dei veicoli, penso agli autobus dal 2015 al 2020, più che raddoppiati quelli che hanno più di 40 anni e quindi ci aspettiamo un recupero. C'è un tema ambientale, c'è un tema di sicurezza e quindi pensiamo che sia ormai tempo di un ringiovanimento e la nuova offerta di prodotti aiuterà in questa direzione. Quindi siamo ottimisti sul fatto che nei prossimi anni si vada migliorando in Italia, certo siamo rimasti indietro nei questi anni".

La situazione del trasporto pesante su gomma è destinata comunque a migliorare con l'avanzamento della campagna vaccinale e il rientro dell'emergenza sanitaria. De Martino è ottimista: "Sicuramente i volumi stanno tenendo, le attività sono in forte ripresa. Il paese d'altronde è un paese a vocazione di export e quindi senza i trasporti non si va da nessuna parte. Siamo ottimisti, sì".

Posto comunque che il gasolio rimane il tipo di alimentazione più diffusa, le regioni italiane più virtuose che adottano alimentazioni alternative sono Trentino Alto Adige (0,56%), Toscana (0,32%) ed Emilia Romagna (0,24%) per l elettrico e per l'ibrido Lombardia (0,27%), Emilia Romagna e Lazio (entrambi allo 0,20%).

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