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Venerdì, 29 Marzo 2024

Valdichiana, il Castello del Calcione apre le porte al pubblico

E diventa uno spazio culturale che abbraccia passato e futuro

Lucignano (Ar), 31 ago. (askanews) - Aprirà presto le sue porte, ospitando eventi e concerti: uno spazio culturale che coniuga passato e futuro, in una cultura 2.0. Il Castello di Calcione e le sue dimore, la tenuta nobile di 2.400 ettari nel territorio di Lucignano, la perla della Valdichiana, torna al suo antico splendore e spalanca le porte al mondo.

Il castello, ora di proprietà della famiglia Pianetti Lotteringhi della Stufa, esiste dal X secolo. Le prime notizie si trovano in un documento dell'Archivio di Stato di Siena, che menziona una transazione, redatto nel 984 "in castrum Calcionis". Nel XIII secolo, il castello e il dominio di Calcione furono acquistati dalla famiglia Tolomei di Siena, che poi lo donò alla Repubblica di Firenze.

Dalla fine del XV secolo il castello del Calcione divenne un importante avamposto militare fiorentino diretto verso Siena. Ancora oggi i confini dell'attuale proprietà seguono esattamente gli antichi confini tra i due stati toscani, oltre a segnare la linea tra le province di Siena e Arezzo. Dopo che Firenze conquistò Siena nel 1555, Calcione perse la sua funzione militare e, convertito all'agricoltura e alla silvicoltura, divenne la sede feudale della famiglia Lotteringhi della Stufa.

Selvaggia Pianetti Lotteringhi Della Stufa, imprenditrice agricola e responsabile della gestione del Castello, racconta ad askanews il suo progetto:

"Ho iniziato a sviluppare la parte creativa e culturale di questo luogo per aprirlo al pubblico e farlo vedere perché penso che sia un luogo che merita di essere visto".

All'interno del Castello, una perla dei Della Robbia. "Questo grandissimo stemma, il più grande che sia mai stato realizzato da Luca e Andrea Della Robbia, risale al 1470. È un'opera di una grandezza poco normale per l'epoca. Avremo l'onore di raccontarvelo nel museo".

Oltre al museo, il Castello ospiterà numerose iniziative. Come spiega ancora Selvaggia Pianetti Lotteringhi Della Stufa: "Una delle prime iniziative, per l'estate prossima, sono le cene dell'arte che si basano su un libro scritto dalla mia bisnonna che ha attraversato le opere d'arte, dagli Etruschi a oggi, e ne ha realizzato delle ricette. Organizzeremo in giardino delle cene presentando le opere e mangiando quello che si può vedere sull'opera".

Nella costruzione dell'intero progetto, Selvaggia è accompagnata da un team di giovani, ciascuno impegnato in un particolare settore. Tra loro Lorenzo Csontos, incaricato di istituire una Fondazione: "La fondazione si occuperà, oltre che della residenza d'artista, di diverse iniziative culturali che comprenderanno spettacoli musicali, teatrali, anche danza e performance".

Sarah de Scisciolo, del progetto "Residenza di artisti". "L'obiettivo di questa iniziativa è di poter far rinascere questo luogo e poter richiamare una affluenza di artisti di diverso rango e di diverse parti del mondo per poter venire a creare qua e lasciare un pezzo della loro arte e in modo da poter ricreare una collezione qui al Castello del Calcione".

Attaccata al castello c'è la sua chiesa del XVIII secolo, ma probabilmente è almeno cento anni più vecchia. Nella tenuta sono disponibili ville, case coloniche e appartamenti (affitti settimanali) da marzo a novembre.

Servizio di Serena Sartini

Montaggio di Carla Brandolini

Immagini askanews

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