Vertice Ue-Cina, quasi un dialogo fra sordi su Russia-Ucraina
Europei chiedono neutralità "attiva" da Pechino, che non risponde
Milano, 2 apr. (askanews) - Un summit teso, che dietro alle frasi conclusive nel segno della diplomazia, fanno emergere un dialogo quasi tra sordi senza alcun sbocco risolutivo. Questo l'esito dell'incontro virtuale fra Unione Europea e Cina sulla guerra in Ucraina. Bruxelles ha chiesto alla Cina di contribuire alla fine della guerra e di astenersi dall'aiutare la Russia.
Linea attendista da parte di Pechino.
"L'Ue e la Cina hanno convenuto che questa guerra sta minacciando la sicurezza mondiale. Questa instabilità mondiale non è nell'interesse della Cina né in quello dell'Europa - ha dichiarato al termine dell'incontro Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo - Condividiamo la responsabilità in quanto attori mondiali di lavorare per la pace e la stabilità".
Dietro le frasi diplomatiche Bruxelles ha messo in guardia Pechino dall'appoggiare la Russia, minacciando nemmeno troppo velatamente ripercussioni sugli scambi commerciali. L'interscambio fra Ue e Cina vale due miliardi al giorno, mentre
quello fra Mosca e Pechino 330 milioni.
"Il prolungarsi della guerra e le perturbazioni che comporta sull'economia mondiale non sono nell'interesse di nessuno e certamente nemmeno nell'interesse della Cina", ha dichiarato Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue.
Pechino non ha difeso né condannato l'azione russa di Putin: "Ogni paese ha il diritto di decidere la propria politica estera. Nessuno dovrebbe forzare gli altri a prendere una parte
o adottare un approccio semplicistico di bianco o nero.
La mentalità della Guerra Fredda e il confronto in blocchi devono essere respinti", ha dichiarato Zao Lijian,
portavoce del ministero degli Affari Esteri cinese.
Insomma, gli europei hanno chiesto una neutralità "attiva", ma Pechino non ha risposto.