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Giovedì, 28 Marzo 2024

Violenza di genere, un fenomeno sottovalutato anche dalle donne

Il dossier di AstraRicerche, Rete Antiviolenza di Milano e Gilead

Roma, 23 nov. (askanews) - Contro le violenze sulle donne c'è ancora tanto da fare su informazione e sensibilizzazione: una questione culturale che riguarda anche le donne e che sconta ancora una preoccupante sottovalutazione.

Da una ricerca demoscopica di AstraRicerche, presentata al Senato nell'evento "Tutti i volti della violenza", promosso da Rete Antiviolenza del Comune di Milano e Gilead Sciences Italia per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, emerge infatti che per un italiano su quattro non si può davvero considerare una forma di violenza se "gli atteggiamenti o l'abbigliamento di lei comunicavano che era disponibile"; circa tre su dieci non considerano violenza "dare uno schiaffo alla partner se lei ha flirtato con un altro"; e ancora, per un terzo non è violenza forzare la partner ad un rapporto sessuale se lei non ne ha voglia.

E se per gli italiani la violenza contro le donne, sia fisica che psicologica, è tra le priorità urgenti dell'agenda politica del Paese, l'affermazione si scontra con atteggiamenti di discriminazione radicati nella società e con la sottovalutazione del fenomeno.

Il direttore di AstraRicerche, Cosimo Finzi: "Non c'è un'idea condivisa di cosa sia una violenza sulle donne. Una buona parte degli italiani non considera violenza quella che altri italiani considerano tale. Il fenomeno è assolutamente sottovalutato, bisogna stare molto attenti. In particolare quando parliamo di stupri e tentati stupri la realtà è il 5%, ma noi abbiamo più del 40% di italiani che pensano che soltanto una donna su 30 o su 50 abbia subito un qualcosa di così grave".

Ad esercitare violenza contro le donne, ha rilevato AstraRicerche, sono soprattutto i superiori sul posto di lavoro, seguiti dai partner uomini e da altri uomini della famiglia. La soluzione "culturale", promuovendo nelle scuole conoscenza e rispetto delle donne, ma anche interventi sul welfare pubblico, sono le principali azioni ritenute valide per combattere il fenomeno.

La Rete Antiviolenza di Milano opera da anni sul territorio: nei primi sei mesi del 2021 sono state circa 2200 le richieste pervenute da circa 980 donne che hanno beneficiato dei diversi interventi offerti dalla Rete. Il 64% delle donne aiutate è di nazionalità italiana e, quanto alle violenze rilevate, il triste primato va a quelle psicologiche, seguite dalle violenze di tipo fisico e da quelle sessuali.

Diana De Marchi, presidente Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili e Rete Antiviolenza del Comune di Milano: "Le donne devono sapere che c'è chi le può aiutare, qualunque sia il livello di disagio in cui si trovano. Molto si possa fare e si fa a scuola: andrebbe fatto però sempre, accompagnando bambine e bambini, ragazze e ragazzi in tutto il loro percorso di crescita, perchè sappiano conoscersi, relazionarsi e quindi rispettarsi. Se la rete funziona, e deve essere una rete capillare sul territorio, si possono ottenere buoni risultati e soprattutto non lasciare le donne sole, mai".

Tra la Rete Antiviolenza di Milano e Gilead Sciences è stata avviata una collaborazione che ha previsto l erogazione di 20.000 euro per la realizzazione di iniziative a favore di donne vittime di violenza di genere.

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